"Ho accolto positivamente le sue riflessioni in risposta all'appello lanciato da un coraggioso drappello di giovani, tra i quali immagino, molti suoi allievi. C'è bisogno di voltare pagina nella politica cittadina, di rimuovere le molte macerie, che, anni di errori e fraintendimenti, hanno ostruito la stretta via della buona politica. La disponibilità a candidarsi alla carica di Sindaco nel 2014 è la notizia che aspettavo".
E' l'incipit di una lettera che Massimo Capacciola, già esponente del centrodestra eugubino negli anni scorsi, candidato alle politiche 2013 con la lista Samorì, ha inviato al prof. Filippo Stirati dopo l'annuncio della disponibilità a candidarsi.
"Lei conosce il mio retroterra culturale, il mio modesto impegno in anni passati per tentare di far dialogare le persone, piuttosto che ideologie; conosce le mie idee politiche, ultimamente sempre più confuse e sbiadite, ciò nondimeno ho la presunzione di incoraggiarla nel suo tentativo di ricostruzione civica, etica, culturale del nostro panorama locale. Nulla è più difficile che giungere ....dopo! Dopo un cataclisma, intendo; dopo un terremoto che abbia capillarmente, come da noi, devastato comunità, partiti politici, famiglie, persone.
Non è la prima volta che la città di Gubbio si trova a vivere la quotidianità in un clima di precarietà dolorosa, urticante: disoccupazione, povertà, isolamento, disaggregazione sociale, ma forse questa volta la condizione esistenziale è più lacerante, perché inattesa. Non mi riferisco certo alla congiuntura internazionale i cui prodromi erano facilmente prevedibili da tutti: non si poteva continuare a vivere al di sopra delle reali possibilità del Paese!
Il mio pensiero invece, corre alle vicende tristi e dolorose delle trascorse Amministrazioni ( che altro dire?) ma più ancora alla crisi di credibilità conseguente, alla disaffezione dalla politica, al triste primato di crollo morale di un tessuto sociale eugubino, oserei dire incontaminato, sano, nobile fino a pochi anni or sono.
Entrambi sappiamo bene quanto sia più difficile edificare che distruggere, quanto sia più comodo lasciare che altri ci pensino, quanto sia vantaggioso inquinare piuttosto che filtrare: proprio per questo occorre riscoprire il senso nobile del proprio operato. La città, i cittadini aspettano risposte che il coraggio individuale deve risolversi a soddisfare.
Lei mette, giustamente, dei limiti al suo rinnovato impegno. Parafrasando il suo pensiero, lei sembra dire in sostanza: basta con i giochi di prestigio, con gli inganni e i tradimenti ai danni dei cittadini, da parte di guitti ed improvvisatori, da parte cioè di chi spacciandosi per benefattori, ruba la speranza oltre che il pane alla nostra società.
Lei fa appello agli uomini e donne liberi e credibili ad assumersi la propria parte di responsabilità per ricostruire ciò che è stato distrutto: la incoraggio ad andare avanti, a non lasciarsi irretire dagli ultimi "marpioni", superstiti di una genia di illusionisti elettorali, che con poche decine di voti ostruiscono e ostacolano la normale dialettica parlamentare.
Vada avanti ! pensando che Gubbio sia un pezzo di quest'Italia da ricostruire, un po' cialtrona ma anche ricchissima di futuro, che si ostina a camminare guardandosi la punta dei piedi, ma decisa a ripartire con facce nuove e nuove proposte.
Sarebbe illusione tentare di cooptare il vecchio, sperando di poterne contenere le intemperanze. Sarebbe dannoso presentarsi con facce nuove o nuovissime e lasciare che i manovratori vecchi ed usurati, la sfianchino di nascosto, con certosina lentezza.
Li ponga, allora, ben bene questi limiti alla sua candidatura! e si apra alla novità di una politica "nuova", non solo rinnovata nei vecchi schemi onnicomprensivi che avrebbero solo lo scopo di continuare a dividere, a separare e segregare.
Lei è uomo di cultura, è uno stimato educatore che impiega la sua vita tentando di liberare le energie potenziali dall'uomo, schiavo del conformismo e delle mode, dell'ignoranza: faccia perno sulla silenziosa disponibilità di chi la stima ed agisca per unire, per cementare, per cooperare".
Gubbio/Gualdo Tadino
31/10/2013 09:55
Redazione