Gubbio: lo studiolo torna a Palazzo Ducale

Quattro città, Gubbio, Pesaro, Urbino e Senigallia, tredici appuntamenti in tipico stile rinascimentale tra arte e gastronomia. E' l'evento "Sapori ad arte", promosso dai Comuni che un tempo furono dominio dell'antico Ducato di Urbino e che nel 1999 hanno dato vita al progetto "La terra del Duca". Quattro gli appuntamenti a Gubbio, tra cui l'inaugurazione il 12 giugno del nuovo allestimento di Palazzo Ducale, evento che sancisce la nascita del polo museale eugubino. Un progetto ambizioso, reso possibile grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, che ha stanziato un milione e mezzo di euro, d'intesa con il Ministero dei Beni culturali e la Soprintendenza di Perugia. Proprio il 12 giugno Palazzo Ducale tornerà ad ospitare il famoso Studiolo di Federico da Montefeltro, non l'originale, conservato presso il Metropolitan Museum of Art di New York, ma l'esatta riproduzione, opera degli artigiani eugubini Minelli, che nel lontano 2002 iniziarono la loro titanica impresa durata cinque anni. Un milione di euro il costo dell'opera, finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, risultato del lavoro certosino di artisti specializzati nel restauro di arredi d'epoca; 12 i tipi di legno diversi utilizzati, nove i pannelli che sembrano dipinti e che invece sono interamente lavorati ad intarsio. Un evento eccezionale per la città di Gubbio, che a settant'anni esatti dalla partenza dello Studiolo per la Grande Mela, tornerà a riappropriarsi di una delle sue opere più belle, tanto che per l'inaugurazione è prevista anche la presenza del ministro ai Beni culturali Sandro Bondi. Oltre allo Studiolo verranno ricollocati a Palazzo Ducale anche alcuni dei dipinti su tela oggetto di restauro e verrà inaugurato il primo intervento sulla statua del Guidobaldo. Ma la data del 12 giugno sarà soltanto l'inizio perché le operazioni di allestimento delle sale di Palazzo Ducale continueranno fino a giugno 2010. Il progetto prevede infatti il restauro di 140 dipinti su tela e 14 su tavola, così come della statua del Guidobaldo, degli arredi lignei, del soffitto e di tre affreschi del Palazzo.