Gubbio oggi ricorda i 40 Martiri

Sono passati 69 anni ma ferite come queste non si rimarginano mai, nella vita ei familiari ed in quella di un'intera comunità. I 40 martiri fucilati dai nazisti per rappresaglia, la mattina del 22 giugno del 1944, sono stati ricordati dalle autorità civili e religiose; prima la deposizione delle corone d'alloro ai momenti ai caduti e presso la scuola che accolse le ultime ore di vita dei prigionieri, poi i saluti e la cerimonia religiosa presso il Mausoleo. La sollecitazione a ricordare e lavorare per una cultura della pace è stato il nocciolo dell'intervento di Marcello Rogari, presidente dell'Associazione Famiglie 40 Martiri. Non è potuto invece essere presente il sindaco di Sant'Anna di Stazzema, Michele Silicani, costretto a rimanere in Toscana per il terremoto che ieri ha colpito una parte del centro Italia. “40 martiri...40 gridi di libertà...40 uomini che hanno consegnato a noi il bene più importante...la vita” queste le parole di Silicani affidate ad una lettera. “perchè questo non sia invano, tramandiamo la memoria. I nostri martiri che rappresentano il sacrificio di Gubbio per la libertà e la democrazia sono testimonianze tangibili che l'uomo è la bestia più feroce. Noi tutti da S. Anna di Stazzema a Marzabotto, da Gubbio e da tanti altri luoghi della ferocia nazifascista rivendichiamo con forza il nostro ruolo di baluardi della Giustizia e della verità”. Ha preso la parola poi anche il commissario che guida la città di Gubbio, Maria Luisa D'Alessandro con addosso la fascia tricolore. “Mi stringo idealmente alle famiglie che sono costrette ancora a ricordare quella violenza. Che la storia ci insegni a combattere ma senza arrivare a toccare l'estrema dignità umana. Ogni uomo, anche se nemico, fa parte dell'umanità” ha detto. “Quelle vittime ci hanno consegnato la speranza di un mondo migliore, più giusto, più libero e democratico, che non hanno avuto modo di vedere” queste le parole dell'assessore regionale Vincenzo Riommi. “Momenti come questi suscitano grande commozione in chi crede nella Costituzione e nella memoria storica” quelle dell'assessore provinciale Domenico De Marinis. La cerimonia religiosa è stata poi officiata dal vescovo emerito Pietro Bottaccioli. Non sono mancati i giovani del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze che hanno depositato 40 rose sul muro che ancora porta i segni della fucilazione e la lettura dei nomi delle vittime.