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Gubbio sempre più capolista: va giù anche l'Alessandria (1-0), decide Daud, Lamanna para un penalty

Gubbio sempre più capolista: va giù anche l'Alessandria (1-0), decide Daud con una punizione straordinaria, Lamanna para un penalty ad Artico. Sorrento sempre a -7.
E' un Gubbio che non vuole fermare la sua corsa straordinaria: anche l'Alessandria, terza forza del campionato, deve inchinarsi al "Barbetti" su una punizione-missile di Ayub Daud - all'esordio con la maglia rossoblù - e di fronte alla prodezza di Eugenio Lamanna, che para il suo secondo rigore stagionale (quarto in due stagioni) in una partita dal significato particolare dopo l'aggressione subito nel dopo-gara dell'andata. Torrente deve rinunciare a capitan Sandreani e al bomber Gomez (in gol a Verona ma entrambi squalificati), e senza smentire il 4-3-3 classico, ricorre ai nuovi arrivati: in mezzo piazza il rumeno Suciu a far reparto con Boisfer e Raggio Garibaldi, davanti con Galano, torna dal 1' Bazzoffia (preferito a Donnarumma) e l'esordiente bomber somalo, scuola Juve, Daud. Sull'altra sponda Sarri si affida ad un 4-4-2 con Artico e Martini di punta (Scappini resta a sedere), in mezzo Camillucci e Bonomi fanno massa, con Croce e Bondi ad agire sulle fasce. Arbitra Santonocito di Abbiategrasso, decisamente in giornata no. Il primo sussulto chiama in causa la terna: è giallo al 10' quando Borghese, con palla lontana, frana a terra forse colpito da Artico. Nessuno vede e interviene. Passano 5' e da un punizione sui 30 metri, Ayub Daud lascia partire una bordata al fulmicotone che si infila sotto l'incrocio piegando le mani a Servili. Esplode il "Barbetti" - 2.600 presenti - e il Gubbio sblocca una partita che rischiava di entrare nell'empasse. La replica alessandrina è immediata: Bondi (17') scappa sulla destra e mette basso al centro dove Artico si impappina e non gira da pochi passi. Ma l'occasione d'oro il numero 10 in grigio la trova al 25': Croce brucia Briganti sulla sinistra, il centrale rossoblù lo aggancia e Santonocito indica il dischetto. Dagli undici metri però Artico mira a sinistra - l'angolo prediletto di Lamanna - e il pararigori scuola Genoa abbranca in tuffo: per lui una prodezza ed un boato che equivale ad un gol. La gara sembra irrigidirsi sull'errore degli ospiti che non trovano più il bandolo della matassa: il Gubbio non ha interesse a forzare i tempi, ma cerca di colpire di rimessa. Sono i calci piazzati però ad esaltare i padroni di casa: al 34' ci prova Galano e stavolta Servili toglie la palla dall'incrocio opposto a quello del gol. Nella ripresa la gara parte nervosa: l'Alessandria non fa complimenti, complice anche una eccessiva tolleranza del direttore di gara che grazia in almeno quattro occasioni del cartellino giallo i giocatori in grigio. Daud prova il bis ancora su calcio piazzato (58') stavolta Servili c'è. Fatica la squadra di Sarri a costruire pericoli: Artico è costretto a cercare la rovesciata (65') per indirizzare a rete ma Lamanna non si fa sorprendere. A metà ripresa Torrente si cautela, dentro Donnarumma (per l'applauditissimo Daud), con Galano spostato a sinistra, e poi a seguire centrocampo più tosto con Gaggiotti. Sarri le prova tutte inserendo Scappini, Negrini e Segarelli ma l'attacco piemontese è da "non pervenuto". Granitica la retroguardia rossoblù, con Borghese che troneggia su tutti i palloni alti, e Briganti che sbroglia senza fatica, complice la diga-Boisfer a centrocampo. E' anzi proprio Briganti a sfiorare il bis, ancora su calcio da fermo (78'), pallone di un soffio alto. Il finale è un assedio senza troppa convinzione da parte degli ospiti, e dopo 4' di recupero il fischio finale regala al Gubbio la 12ma vittoria nelle ultime 13 gare: con l'Alessandria che frana a meno 12 in classifica, resta solo il Sorrento (a meno 7) ad impensierire la corsa trascendentale della squadra di Vincenzo Torrente. Che a fine gara sottolinea soprattutto la prodezza di Lamanna con una frase che dice tutto: "Quando ho visto parargli il rigore, ho ripensato a quello che gli era successo all'andata e ho pensato che Dio esiste".
Gubbio/Gualdo Tadino
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