E' stata una Sala Trecentesca gremita a fare da contorio al seminario “Restauro architettonico: complessità teorica e tecnica esecutiva” di scena a Gubbio a Palazzo Pretorio: tecnici, accademici e professionisti del settore si sono misurati sul delicatissimo argomento degli interventi di restauro di palazzi residenziali medievali, consapevoli della necessità di riflettere sulla scienza principe che da secoli organizza lo spazio vivente dell’uomo,e, di conseguenza sul concetto di recupero.
Un evento che dal confronto delle migliori esperienze regionali ed extraregionali sostanzia la riflessione sulla conservazione dell’oggetto architettonico, sulla sua valorizzazione ed il suo riutilizzo che, garantendo la cura e la manutenzione costante dell’opera nel tempo, sappia comunque sempre tenere in debito conto le sue valenze storiche. Ha aperto il direttore del Palazzo del Bargello, Catia Monacelli, dando la cifra della giornata attraverso la citazione di John Ruskin, intellettuale della Gran Bretagna vittoriana noto per le sue posizioni nei confronti del restauro architettonico: “L'architettura è l'arte di disporre e di adornare gli edifici, innalzati dall'uomo per qualsivoglia scopo, in modo che la loro semplice vista possa contribuire alla sanità, alla forza e al godimento dello spirito”. É stata quindi la volta del sindaco Orfeo Goracci, che dopo aver salutato a nome della città di Gubbio i convenuti, ha voluto rimarcare il ruolo degli amministratori nelle complesse vicende di programmazione urbanistica citando in maniera ironica una massima di De Carlo: “L'architettura è troppo importante per essere lasciata agli architetti” addentrandosi nell’importanza della programmazione urbanistica e nelle esigenze di tutela di città come Gubbio, costellata di palazzi antichi e, nello stesso tempo, proiettate in una sempre più complessa modernità, in una regione in cui l’immenso patrimonio storico-artistico e naturalistico rappresenta la linfa vitale del sistema Umbria, caratteristica che la rende tanto preziosa quanto più vulnerabile. L’Architetto Di Benedetto, che ha portato i saluti della Provincia di Perugia, ha rimarcato l’importanza del fatto che le politiche locali e nazionali siano orientate al rispetto e alla tutela del patrimonio, muovendo dagli orientamenti emergenti da preziosi momenti di riflessione e di approfondimento come questo, mettendo in primo piano la cura dei centri storici e annunciando un piano territoriale in studio presso la Provincia che monitori l’attenzione alle politiche dei centri storici, lo sviluppo sociale che viene promosso e la cura nei confronti dei singoli monumenti, sottolineando il ruolo di città come Gubbio, più vicine di molte altre a queste problematiche a livello territoriale.
Il moderatore della giornata, Prof. Paolo Micalizzi, docente di Storia della Città e del Territorio alla Facoltà di Architettura dell’Università Roma Tre, ha insistito nel suo saluto di apertura sul concetto di scienza architettonica come ricca e complessa disciplina dalle continue sorprese che non ha mai una sola funzione, afflitta dal grande problema della contemporaneità, che inesorabilmente ha ridotto i significati complessi della città, come lo stesso Pasolini vaticinava, parlando di “catastrofe antropologica”, sottolineando il grande rischio della veloce trasformazione dei territori e dei paesaggi, che interessa tutto e tutti ed evidenziando come il tema del restauro si trovi al centro di questa complessità. “La contemporaneità è stata sconfitta- continua il Prof. Micalizzi- sul campo dell’urbanistica perché non ha prodotto vivibilità e bellezza, a livello dei centri storici: da cui la centralità alle tecniche del restauro che, solo, può restituire senso all’architettura”. D’obbligo l’intervento di apertura dell’Arch. Alessandro Bazzoffia, curatore del restauro del Palazzo del Bargello, che si è addentrato nelle scelte strutturali degli interventi filologici post-sismici in questo prezioso complesso nella costellazione di palazzi storici eugubini. Il programma è proseguito con l’analisi del recupero strutturale del Palazzo dei Priori a Perugia illustrata dall’Ing. Massimo Mariani, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Perugia, quindi con le fasi di recupero del nobile palazzo dei Trinci a Foligno spiegate dall’Ing. Alfiero Moretti, Direttore Generale del Comune di Foligno. Sempre in mattinata l’approfondimento sulla significativa esperienza di restauro delle strutture lignee della Loggia dei Nove nel Palazzo pubblico di Siena, da parte dell’Ing. Sergio Biagini. La sezione mattutina sarà quindi chiusa dall’intervento dell’Arch. Paolo Ghirelli che tratterà della rifunzionalizzazione della città storica.
Nel pomeriggio il Prof. Bernardino Sperandio ha fornito validi spunti di lavoro trattando di professionisti e maestranze nell’esperienza di recupero del Palazzo del Governatore a Spoleto, mentre l’Arch. Marco Petrini ha descritto magistralmente le fasi di consolidamento e restauro del Palazzo del Pretorio di Gubbio, antica sede del Podestà, dove si svolgono attività amministrative e di rappresentanza. In questa consistente giornata di studi il dibattito ha attraversato le tematiche attuali e cogenti passando per approfondimenti sui sistemi di reimpiego degli edifici storici nella città contemporanea, argomento di forte attualità approfondito dal Prof. Mario Pisani, docente di storia dell’architettura alla Seconda Università di Napoli.
Gubbio/Gualdo Tadino
22/03/2010 08:52
Redazione