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Gubbio, sulla vicenda migranti parla la Giunta: "Adesione ai bandi e' anche tutela del territorio"

Gubbio, sulla vicenda migranti parla la Giunta Stirati in conferenza stampa: "L'adesione ai bandi e' anche per tutelare il territorio da arrivi indiscriminati"
Per fare chiarezza sulle politiche di accoglienza e sulla gestione dei migranti nel territorio di Gubbio, sono intervenuti questa mattina in conferenza stampa il sindaco Filippo Mario Stirati, la vice sindaco Rita Cecchetti, gli assessori Gabriele Damiani e Nello Fiorucci, presenti anche, per l’associazione temporanea di scopo ‘Sprar Gubbio’ con sede presso ‘Arcisolidarietà Ora d’Aria’ di Perugia, il coordinatore Carlo Di Somma e il legale rappresentante Franco Calzini. «E’ inaccettabile qualunque manipolazione – ha sottolineato il sindaco Stirati - demagogica o populistica su un problema tanto grave, che riguarda non certo solo il nostro territorio ma tutta l’Europa, la quale deve ritrovare l’identità profonda dei popoli. Se si continua a parlare di fili spinati, muri, barriere di varia natura, si va in direzione opposta rispetto allo spirito europeo voluto dai padri costituenti. Rimane solo un’entità economica fatta di interessi e banche che impongono le proprie scelte. Siamo in presenza di uno scenario drammatico e come Comuni ci troviamo in prima linea ma adempiamo a leggi dello Stato e delle Regioni, operando in massima trasparenza ma non in autonomia, anche se non subiamo passivamente le scelte. La politica - anche quella locale - deve portare in alto il confronto e contribuire a innalzare, nel pensiero e nel dibattito, la comunità, evitando il basso profilo e le insinuazioni su presenze e assenza in atti e decisioni di Giunta. La nostra amministrazione è coesa e anche se le deleghe sono in capo a qualcuno, come in questo caso all’assessore Rita Cecchetti, le decisioni sono sempre condivise. Tanto più su temi di pluralità, dialogo, accoglienza che sono presupposto etico e civile, alla base dell’idea di città che abbiamo ». La vice sindaco Cecchetti è entrata nel vivo del tema delle strategie dell’accoglienza dei migranti, chiarendo, nell’ambito delle competenze assegnate dal quadro normativo esistente, percorsi, ruoli e impegni, in capo ai vari soggetti coinvolti, a cominciare dal Comune: «C’è un primo livello di accoglienza in emergenza, gestito dal Ministero degli Interni e quindi dalle Prefetture , che decidono dove inviare i profughi e il Comune, anche se coinvolto, non è soggetto decisionale. Nel nostro territorio sono stati inviati e sono presenti circa 50 persone, in attesa del riconoscimento di rifugiati politici. Numero peraltro estremamente esiguo in rapporto numerico con la popolazione del territorio. D’intesa con le associazioni di volontariato, abbiamo cercato di gestire al meglio questo piccolo gruppo, favorendo l’accoglienza e l’integrazione, sia come residenza che come attività di impegno a vari livelli. Altra cosa sono i Bandi SPRAR, per la gestione della ‘seconda fase’, cioè l’integrazione sociale ed economica di soggetti già in protezione umanitaria internazionale o in attesa di ottenerla. Abbiamo deciso di partecipare a tali Bandi, come hanno fatto altri Comuni in Umbria, e non abbiamo cambiato idea, come sostiene qualcuno, ma proseguiamo su una modalità concertata di condivisione con vari soggetti, facendoci carico del coordinamento di una strategia di solidarietà umanitaria. Proprio l’adesione allo Sprar, come indicato dall’ Anci, mette al riparo in futuro il Comune di Gubbio dall’arrivo indiscriminato e fuori controllo di altri immigrati. Dunque, è una scelta di tutela del territorio da situazioni di accoglienza fuori dalla programmazione e fuori dalla partecipazione dell’amministrazione alla gestione dei processi. In tale direzione, va la partecipazione del Comune al Bando SPRAR del Ministero dell’Interno, affidato nella gestione all’ANCI, con un proprio progetto per la realizzazione degli interventi di accoglienza integrata. L’amministrazione, che svolge funzioni non di gestione diretta ma di supporto, controllo, coordinamento, si avvarrà di soggetti attuatori con pluriennale e consecutiva esperienza nella presa in carico di richiedenti/titolari di protezione umanitaria, che dispongano di strutture di accoglienza idonee nel territorio del Comune, secondo i parametri stabiliti e con un qualificato curriculum in materia di progetti SPRAR, in grado di offrire supporto adeguato. La compartecipazione del Comune si estrinsecherà nella messa a disposizione di spazi e attività aggregative dei rifugiati, quali mediazione linguistico-culturale, orientamento e accesso ai servizi del territorio, formazione e riqualificazione professionale, accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, sociale e legale, nonché alla tutela psico-socio-sanitaria, e nella quantificazione delle ore lavorative dedicate alla realizzazione del progetto, da parte del personale dei servizi sociali e/o di altri settori dell’ente ». Diversi gli interventi in sala, tra cui quello di don Roberto Revelant della ‘Caritas’, che ha precisato: « E’ necessaria una corretta informazione dal momento che ci sono tante situazioni che possono essere problematiche. E’ importante accogliere i ragazzi nel modo migliore ed è rilevante che ci sia una presenza e un accompagnamento dignitoso che li affianchi nel percorso di integrazione ». Patrizia Scavizzi dell’associazione ‘L’Impegno’ ha riportato l’ esperienza dell’associazione con i ragazzi ospitati al residence Coppiolo, sottolineando di aver notato la loro solitudine e precisando che le ondate migratorie possono rappresentare anche una risorsa legata al problema dell’invecchiamento della popolazione. Calzini ha evidenziato «l’impegno da parte di ‘Arci Solidarietà’ nel trasferire le persone attualmente in accoglienza emergenza nello Sprar, anche alla luce della pluriennale esperienza. Sicuramente questi ragazzi, nella speranza che il progetto possa essere accolto, saranno trasferiti in questo nuovo progetto, e in un sistema di maggiore garanzia». Dal canto suo, Di Somma ha parlato di un progetto strutturato controllato dal Ministero, rimarcando la necessità di seguire procedure di rendicontazione, regole e linee guida; ha inoltre illustrato le diverse figure che operano all’interno delle strutture di accoglienza, tra le quali un insegnante qualificato di lingua italiana, precisando che è stato inserito un operatore che si occupa di accompagnamento e integrazione socio lavorativa e dichiarando di essere disponibili a finanziare anche eventuali corsi di formazione.
Gubbio/Gualdo Tadino
24/02/2016 16:55
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