Il giorno più atteso è alle porte. Poche ore e Gubbio si risveglierà immersa nell’atmosfera della Festa dei Ceri, nella vigilia della ricorrenza del Patrono consacrata al culto secolare di S.Ubaldo.
Le ultime ore dell’attesa sono quelle più cariche di sensazioni, pronte a sciogliersi nel vorticoso incedere di una giornata che si consuma in un batter d’occhio.
Tutto è pronto ormai per la grande festa: domattina, quando ancora l’alba dovrà compiere a pieno il suo compito quotidiano, già il rullo del tamburi sarà riecheggiato per i vicoli e le strade del centro storico, tra le pietre trecentesche di una città che una volta all’anno, in onore del suo Protettore, cambia volto: da “città del silenzio” – come l’aveva ribattezzata D’Annunzio – a trionfo dell’energia più sfrenata, dell’impeto travolgente, dell’emozione continua.
E poco incideranno le bizze del maltempo, previsto per domani. Almeno nell’evolversi delle emozioni e di un rituale che non conosce modifiche per motivi atmosferici. Memorabile l’edizione del 1989 bagnata ininterrottamente da mattina a sera: da allora la pioggia non ha più fatto capolino il 15 maggio. Se verrà, per i ceraioli cambierà poco.
Dopo la sveglia dei tamburini, ai Capitani – Stefano Menichetti e Giorgio Pierini – e ai Capodieci – Ubaldo Colaiacovo, Andrea Nafissi e Piergiovanni Gaggi – la visita al cimitero, momento sempre toccante e partecipato, e la S.Messa delle 8 officiata dal Cappellano dei Ceri, don Giuliano Salciarini. Quindi le sfilate che prima condurranno i santi nel Palazzo dei Consoli, e successivamente da S.Lucia, riporteranno i ceraioli in Piazza Grande per la cerimonia dell’alzata. Sarà il lancio delle brocche a scandire il momento solenne nel quale i ceri torneranno in posizione verticale dopo un anno di attesa. E le prime birate daranno un assaggio della corsa pomeridiana.
Prima però la lunga parentesi della mostra, tra i momenti più significativi e identificanti dell’intera giornata: l’omaggio a defunti e anziani, ai luoghi simbolo della città, con ogni cero a percorrere un proprio itinerario ricco di sensazioni.
Tutto questo aspettando le 6: quando, dopo il prologo dell’alzatella, dalla Callata dei Neri partirà la grande corsa. E non ci sarà tempo neppure di contare l’accavallarsi di emozioni, che i Ceri già avranno attraversato il Corso, quindi il mercato, S.Martino, di nuovo le birate, i buchetti, e saranno saliti in cima al monte. Per tornare al cospetto del Patrono, in questo anno ancora più significativo, in quanto segna l’850mo anniversario della sua morte, il 16 maggio 1160.
Anche quest’anno la nostra emittente proporrà la diretta televisiva e internet dell’intera giornata (collegamenti dalle ore 9 e nel pomeriggio dalle ore 17.30) con uno spiegamento di forze tecniche e giornalistiche senza precedenti. Un servizio a beneficio di una collettività sempre più vasta, che da ogni angolo del mondo segue e vive le emozioni del 15 maggio: domani in diretta collegamenti anche dal Brasile, con Sauro Scarabotta, e dal Canada, con il collega Antonio Giorgi, che racconteranno le proprie emozioni a distanza di migliaia di chilometri.
Emozioni uniche che solo il 15 maggio sa regalare.
Gubbio/Gualdo Tadino
14/05/2010 12:13
Redazione