Gubbio vara l'imposta di soggiorno, ma gli albergatori dicono no

Ampio dibattito ieri pomeriggio tra amministrazione comunale eugubina , rappresentata dall'assessore Renzo Rughi assistito da Ubaldo Casoli dell'ufficio turismo, e associazioni di categoria, Confindustria, Confcommercio , Federalberghi e Cia tra gli altri sul tema dell'imposta di soggiorno. No secco degli operatori turistici ad un'ulteriore tassa che, soprattutto se partisse a stagione avviata , ovvero estate 2015 , con listini pubblicati e contratti con tour operator già siglati, significherebbe per le strutture accollarsi l'onere non potendo farlo ricadere sul cliente. A questo si aggiunga l'effetto " a macchia di lepoardo " in Umbria dove alcuni comuni scelgono l'introduzione ed altri no . Non piacciono agli operatori nemmeno le modalità scelte dall'amministrazione comunale per affrontare questo tema, visto che si è già deciso di metterla e il parere è solo consultivo. In effetti sulla questione non saranno gli operatori , ma il consiglio comunale dove il punto approderà tra la fine di maggio e l'inizio di giugno. " Un provvedimento indispensabile quello dell'imposta – secondo l'assessore Renzo Rughi – se si vogliono avere risorse per il turismo ". Il prossimo bilancio di previsione, infatti, non porta con sè in tasca nemmeno un euro per il settore della promozione turistica. Ma a quanto potrebbe ammontare l'imposta di soggiorno ? Da un minimo di 0,50 a un massimo di 1 euro e 50 secondo gli uffici del turismo, un euro in media, che nelle tasche dei turisti potrebbe essere applicato per ogni giorno di permanenza fino ad un massimo da stabilire . Conti alla mano, tenendo in vista le presenze 2014 a Gubbio assestatesi sulle 200 mila unità, la tassa porterebbe nelle tasche del Comune non meno di 200 mila euro .