Gubbio, venti minuti di grandinata record: si temono gravissimi danni all'agricoltura. Le foto della calamita'

Sono stati venti minuti da incubo per la pianura eugubina quelli vissuti poco dopo le 16 di oggi pomeriggio: l'escursione termica evidentemente fortissima ha provocato una grandinata record abbattutasi sul territorio che ha letteralmente ricoperto di una coltre di ghiaccio bianca tutta la città e la zona di espansione. Chicchi grandi come noci sono piovuti in modo violentissimo per minuti e minuti, trasformando letteralmente il panorama della città, dipinto come se fosse sopraggiunta una improvvisa nevicata. In pochi minuti le strade della città si sono trasformate in fiumi che tracimavano chicchi di grandine enormi, molti vicoli sono divenuti impercorribili sia dentro che a ridosso del centro storico, con un palmo di grandine a terra. Il sistema fognario in molte zone ha finito per otturarsi provocando diversi allagamenti. In alcuni tratti in salita il ghiaccio ha creato difficoltà alle auto a transitare e ad uscire dai parcheggi. E c'è voluto qualche minuto prima che il ghiaccio caduto si sciogliesse viste anche le temperature rigide di questa giornata. Moltissime le chiamate ai Vigili del Fuoco di Gubbio, che nel frattempo era anche impegnati su un incidente stradale a Camporeggiano. Ad un fugace colpo d'occhio la coltre bianca ha impressionato in tantissimi e le immagini della città sommersa dalla grandine come fosse un paesaggio natalizio ha fatto ben presto il giro dei social network. E tantissimi eugubini hanno postato e commentato le foto degli scorci di Gubbio proprio come se fosse Natale: ecco alcuni flash di Corso Garibaldi, via dei Consoli, viale della Rimembranza, piazza Bosone e un'inedita Piazza Grande col gonfalone dei Ceri completamente imbiancato. Al fascino di queste immagini però fanno da contraccolpo drastico quelle che saranno certamente le conseguenze per le colture della zona. Da domani comincerà la conta dei danni su tutta la pianura eugubina che stava rifiorendo in questo periodo primaverile. Allarme tra i coltivatori e negli ambienti delle associazioni di categoria dell'agricoltura. Non e' escluso che nelle prossime ore si verifichino anche gli estremi per richiedere il riconoscimento della calamità naturale.