Gubbio: vertice dei capigruppo ma resta l'incertezza sul futuro della Giunta

Ieri si sono incontrati i capigruppo del consiglio comunale di Gubbio per confrontarsi sui tempi in vista del nuovo voto sul bilancio consuntivo, quello che potrebbe vedere cadere il governo Guerrini. Le date proposte e che ora dovranno essere vagliate dal primo cittadino sono il 20, o il 21 o il 22 maggio. E la scelta è abbastanza obbligata visto che la scadenza ultima, fissata dalla legge, è il 24 maggio, 20 giorni esatti dopo la notifica del Prefetto. E le anime restano combattute sul voto da esprimere anche se il documento sottoscritto dalla maggioranza e che ha trovato 14 mani alzate, lascerebbe ben poco spazio ad una possibilità di pace tra gruppi consiliari e sindaco. Ma la politica è il mondo del tutto è possibile. Bocciare però un bilancio consuntivo che fotografi il lavoro del governo nel 2012 è difficile da spiegare; forse non tutti sono disposti ad affossarlo. I più combattuti potrebbero essere gli attivisti ed i consiglieri del Pd: quasi tutti convinti che si debba mettere un punto a questa esperienza, ma con diverse idee sulla tempistica. Subito, giugno o la fine dell’anno? Le logiche sono disparate, in base ai possibili nomi da candidare come sindaco ed in base a quando il Commissario potrebbe rimandare tutti alle urne. Una votazione più ravvicinata potrebbe agevolare uno dei nomi che circolano da indiscrezioni, come l’ex assessore Di Benedetto ben informato sui progetti ed interventi edilizi ed infrastrutturali; con uno sguardo alla prossima primavera un altro nome suggerito è quello dell’attuale consigliere regionale Andrea Smacchi. Sempre difficile per gli eugubini conquistare le elezioni a Palazzo Cesaroni, Smacchi potrebbe infatti optare per una dimissione anticipata a favore della guida della città. Quello che però si dovrà ben valutare è la disaffezione anche degli eugubini alla politica ed alla forma “partito”: alla luce del caos nel quale la città vive da almeno un anno, potrebbero conoscere nuove prospettive i vari “Movimento 5 stelle” e liste civiche. Chissà che una solida e larga intesa tra movimenti civici, con un candidato nuovo, non possa mettere veramente in crisi la politica dei partiti più' tradizionali. Su tutto questo, la differenza la faranno anche gli equilibri nazionali tra bersaniani e renziani. Insomma, da qui al 24 maggio sara' tutto in divenire