Ecco la prima foto di Vincenzo Torrente, al suo ritorno a Gubbio. Sono passati poco più di 8 anni da quel maggio 2011 che sancì la promozione in serie B e le ultime gare sulla panchina rossoblù del tecnico di Cetara, l'ultima al Barbetti nella finale di Supercoppa di C contro la Nocerina.
Con Torrente, un altro ritorno, quello di Stefano Giammarioli, in questo caso dopo un'assenza più breve, 5 anni, durante i quali il direttore sportivo eugubino ha costruito un ennesimo miracolo sportivo, a Cremona, in tandem con Gigi Simoni, lanciano nell'orbita del calcio che conta non solo le maglie grigiorosse ma anche giocatori e un tecnico che era finito nell'oblio, quel Marco Giampaolo arrivato fino alla panchina del Milan.
Il Gubbio ripartirà da Giammarioli e Torrente: lo farà ufficialmente da oggi mercoledì 16 ottobre, perchè la firma nero su bianco ancora non c'è stata, ma l'incontro con il presidente Sauro Notari ha dato fumata bianca. Accordo su tutti i fronti e grandi motivazioni da parte di tutti. Ho trovato un Torrente molto carico e con grande voglia di ritornare sulla panchina rossoblù – ha confidato a TRG Notari dopo il faccia a faccia pomeridiano. Per entrambi un contratto biennale, con obiettivi chiari: in questa stagione, rimettere sui binari della salvezza una squadra che ha racimolato 6 punti in 9 giornate. Da gennaio tornare sul mercato programmando non solo questa ma anche la prossima stagione.
A Stefano Giammarioli andrà la guida della direzione tecnica, con uno sguardo già alle eventuali operazioni di mercato da compiere in prospettiva.
Con Torrente torna anche il preparatore atletico Romano Mengoni, mentre confermato, unico dello staff preesistente, il preparatore dei portieri Giovanni Pascolini. Tutti volti ben noti nello spogliatoio del Gubbio, nomi che hanno fatto la storia di questa società. E che inevitabilmente stuzzicano la suggestione dei tifosi: oggi già in tanti sono accorsi in tardo pomeriggio anche solo per salutare il tecnico salernitano che in questi anni è passato da Bari a Cremona, da Salerno a Vicenza fino alla Sicula Leonzio. A lui il compito, non facile, di risollevare la squadra, la piazza e l'entusiasmo di una tifoseria che – se desse un'occhiata agli spalti di domenica scorsa – stenterebbe a riconoscere, con appena 500 anime al Barbetti. Si riparte subito da Bolzano, dal Suditirol dell'ex Casiraghi, in uno dei tanti stadi dove il Gubbio di Torrente, nel gennaio del 2011, aveva dominato. Era un'altra epoca, ora serve far scattare la molla per invertire la rotta: salvarsi quest'anno sarà un po' come rivincere il campionato.
Gubbio/Gualdo Tadino
16/10/2019 08:34
Redazione