E' il genio di Raffaello esaltato dalla brillante verve narrativa di Vittorio Sgarbi, il grande protagonista della terza serata del Gubbio Doc Fest di scena a Gubbio fino al 30 agosto. La rassegna di musica, cultura, approfondimenti ed eccellenze enogastronomiche, nel segno della sostenibilità, ritrova un protagonista già presente in una delle precedenti edizioni.
La presenza di Vittorio Sgarbi a Gubbio però stavolta ha assunto inevitabilmente un significato speciale: sia per il personaggio raccontato dal palco di Piazza Grande, di fronte ad un pubblico numeroso (prevista capienza massima di 600 posti quasi interamente coperta) di cui si celebrano i 500 anni dalla morte, ma soprattutto perchè proprio nei giorni scorsi è stata inaugurata alla chiesa dei Bianchi di piazza 40 martiri a Gubbio, la mostra del Gonfalone del Corpus Domini, datato fine '400, che secondo una ricostruzione di Giordana Benazzi, ex soprintendente, va fatto risalire ad un lavoro d'equipe della bottega di Giovanni Santi (padre di Raffaello) nel quale si intravede anche la mano del giovanissimo pittore urbinate. E poco prima dello spettacolo a Piazza Grande, Sgarbi ha fatto visita alla mostra osservando con grande interesse e attenzione il pregevole gonfalone bifacciale, scoperto a inizio anni '90 da un lavoro di restauro che ne ha riportato alla luce le fogge (vi era stato realizzato un successivo disegno sopra). Accompagnato dalla stessa Benazzi, dal responsabile dei Beni culturali della Diocesi, Paolo Salciarini (autore della scoperta del disegno sottostante) e da don Pietro Vispi, Sgarbi - che aveva auspicato un recupero del manufatto già 15 anni fa - ha citato il Gonfalone nel corso dello spettacolo sul palco, confermando che potrebbe effettivamente appartenere a quel gruppo di opere giovanili in cui un ancora acerbo Raffaello comincia a misurarsi con l'arte pittorica, seguendo le orme meno raffinate del padre Giovanni che poi ne affiderà la crescita e quindi la maturazione portandolo alla scuola di Pietro Vannucci detto Perugino.
Appassionante il percorso narrativo proposto da Sgarbi per il Gubbio Doc Fest, con monologhi approfonditi, la cui intelaiatura ripercorre la biografia dell'artista realizzata dal Vasari, e intervallato da alcuni brani al violino di un eccentrico e sontuoso Valentino Corvino. Al termine il critico d'arte non ha mancato di intrattenersi con molti dei presenti per firmare le copie del suo libro su Leonardo, preannunciando una prossima uscita proprio dedicata a Raffaello l'Urbinate.
Stasera chiusura del Gubbio Doc Fest con la serata degustativa di prodotti tipici locali e ricette da gourmet proposte dallo chef Gianni Lettica alle Sale degli Arconi di Palazzo dei Consoli.
Gubbio/Gualdo Tadino
30/08/2020 10:12
Redazione