Il vescovo “antindrangheta” a Città di Castello

Il vescovo “antindrangheta” a Città di Castello: monsignor Giancarlo Bregantini, per tredici anni vescovo di Locri ed ora arcivescovo di Campobasso, sarà ospite di un incontro organizzato dall’associazione “Altotevere senza frontiere Onlus” il giorno mercoledì 27 ottobre alle ore 18.30. L’incontro si terrà presso la sala conferenze “Carlo Liviero” dell’Istituto Sacro Cuore, in via XI settembre a Città di Castello (centro storico, rione San Giacomo). Titolo dell’incontro sarà “Una Chiesa non indifferente”: una Chiesa che sa prendere una posizione forte di fronte alle tragedie sociali del nostro tempo, una Chiesa che guarda al futuro e sa donare speranza ai giovani. Giancarlo Bregantini nasce nel 1948 a Denno in Trentino Alto-Adige. Ordinato vescovo di Locri-Gerace nel 1994, nella difficile terra della ‘ndrangheta attuò un impegno pastorale e civile instancabile di lotta alla cultura mafiosa, per risvegliare le coscienze e restituire dignità e speranza ai giovani di quella terra. Una sfida alla mafia con le parole del Vangelo. Sempre attento ai problemi dei lavoratori, Bregantini promosse la nascita di cooperative e si spinse a lanciare la scomunica verso coloro che commettevano violenze, perché così come la Chiesa lancia la scomunica “contro chi pratica l'aborto, è ora doveroso, purtroppo, lanciarla contro coloro che fanno abortire la vita dei nostri giovani, uccidendo e sparando, e delle nostre terre, avvelenando i nostri campi”. Dal gennaio 2008 prosegue la sua opera nella diocesi di Campobasso in Molise. Il suo legame con i volontari altotiberini nasce da un incontro avuto a L’Aquila lo scorso anno, durante il periodo di servizio a favore della popolazione terremotata.