Un colpo all'ingresso illecito di cittadini stranieri in Italia.
E' quello messo a segno dalla Procura di Perugia che dalle prime ore della giornata ha dato mandato al personale della Squadra Mobile di Terni e del Servizio Centrale Operativo, con il supporto delle Questure di Roma, Perugia, Frosinone, Macerata, Ascoli Piceno, L'Aquila, Teramo, Viterbo, Rieti, Grosseto, Siena e del Reparto Prevenzione Crimine, di due ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un 30enne egiziano e di un 32enne del Bangladesh, e dell‘obbligo di presentazione alla P.G. a carico di un italiano del 1966 - tutti residenti a Temi - indagati per associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione di documenti necessari al rilascio di un titolo di soggiorno e a favorire, mediante l'utilizzo degli stessi, la permanenza di cittadini stranieri sul territorio nazionale e l'ingresso attraverso, il c.d. “rirongiuogimenfo familiare”.
Gli oltre 100 operatori della Polizia di Stato sono altresì impiegati in numerose perquisizioni delegate sempre da questa Procura nei confronti di altri 25 soggetti, molti dei quali residenti fuori regione e tutti sottoposti ad indagine. a vario titolo per i reati sopra indicati, nell'ambito del medesimo procedimento penale.
L'attività di investigazione ha avuto origine nel 2022 a seguito di una segnalazione pervenuta alla Procura della Repubblica di Temi - il cui Ufficio ha coordinato la fase iniziale delle indagini prima della trasmissione alla Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura - da11’Ufficio Anagrafe del Comune di Temi, riguardante le frequenti quanto sospette richieste di residenza o di cambio di residenza da parte di cittadini stranieri - in prevalenza originari del Pakistan, Afghanistan, Egitto ed Iraq - in alcuni appartamenti siti nel centro cittadino,
Nel corso degli accertamenti emergeva la figura di un cittadino egiziano, titolare di alcune attività commerciali, quale soggetto che avrebbe organizzato le attività indicate; quest'ultimo, in particolare, avrebbe consentito, tra l'altro, a vari soggetti extracomunitari principalmente di nazionalità egiziana, di ottenere o rinnovare il titolo di soggiorno, procurando loro locazioni, poi accertate come fittizie, in modo da poter richiedere la residenza (i relativi contratti venivano registrati all’Agenzia delle Entrate anche dal 58enne italiano, titolare di un'agenzia immobiliare, pure destinatario della misura cautelare), e documentazioni artefatte relative alla loro posizione economica,
Le indagini - eseguite anche con attività tecniche - consentivano di ipotizzare un'associazione a delinquere attiva in provincia di Temi e che ruotava attorno al 30enne egiziano che riceveva/effettuava circa 800 chiamate telefoniche al giorno e che era in grado di far ottenere i documenti necessari per conseguire, a seconda dei casi, il rilascio del permesso di soggiorno, il rinnovo dello stesso. la trasformazione del permesso di soggiorno di cui erano titolari in quello di lungo periodo CE, ovvero ad ottenere il ricongiungimento in Italia con familiari residenti all'estero.
Perugia
06/08/2024 09:47
Redazione