In nove anni le imprese eugubine hanno registrato un incremento pari al 6,5%, passando dalle 3.138 unità del 1998 alle 3.342 del 2006. In aumento soprattutto le attività immobiliari e informatiche, con un +52,3%, e il settore dei servizi, con +20,7%, mentre i trasporti hanno subito un calo pari al 5%.
E' quello che emerge dallo studio "Il sistema socio economico di Gubbio e il suo futuro” presentato ieri mattina al Centro Servizi Santo Spirito da Cgil, Camera del lavoro provinciale e Sviluppumbria, alla presenza, tra gli altri, del segretario regionale della Cgil Manlio Mariotti e del segretario provinciale Maurizio Maurizi, l'assessore provinciale al Bilancio e ai patti territoriali Daniela Frullani e l'assessore regionale allo Sviluppo economico Mario Giovannetti. A confronto i dati economici del 1998 e del 2006 forniti dalla Camera di Commercio di Perugia, al fine di dare una lettura dinamica allo sviluppo del territorio, cercando di cogliere le potenzialità di crescita insite nel tessuto economico locale.
E allora, dando uno sguardo ai dati, emerge che tra le 3.342 imprese operanti nel 2006 - 204 unità in più rispetto al 1998 -, il 28,7% appartiene al settore dell'agricoltura (960 imprese), seguito dalle imprese commerciali (731), le imprese di costruzioni (530), le ditte manifatturiere (374) e le attività immobiliari ed informatiche (198). Proprio quest'ultime, nell'arco di tempo che va dal 1998 al 2006, hanno conosciuto uno sviluppo senza precedenti, aumentando addirittura del 52,3%.
In crescita anche il settore dei servizi, con un +20,7% così come le imprese di costruzioni (+11,3%) e il commercio (+4,3%). Contenuto invece l'incremento di alberghi e ristoranti (+1,2%); di segno positivo anche le attività manifatturiere (+1,4%) e le imprese agricole (+0,5%), nonostante la variazione negativa registrata nella provincia di Perugia. L'unico settore in calo è invece quello dei trasporti con un -5% in nove anni. Per quanto riguarda inoltre l'industria manifatturiera, risultano in crescita soprattutto i settori dei prodotti in metallo (+29,5%) e di alimentari e bevande (+20%), mentre sono in netta diminuzione le confezioni e gli articoli di vestiario, con un -40,4%.
Andamento positivo dunque per le imprese eugubine, mentre risulta in calo il numero degli addetti. Se infatti nel 1998 erano 6.403 le persone impiegate nelle oltre 3mila ditte eugubine, nel 2006 i lavoratori sono scesi a 5.973 unità. Di questi il 19,7% è impiegato nel settore manifatturiero, il 19,4% nel commercio, il 15% nelle costruzioni, il 10,3% nell'agricoltura e il 7,4% nei trasporti.
Dando uno sguardo invece al comprensorio dell'Alto Chiascio, si registra un incremento del 7,6% delle imprese, che passano dalle 5.365 unità del 1998 alle 5.771 del 2006, in aumento quindi di 406 aziende. Tutti i comuni presentano infatti un saldo positivo, eccetto Costacciaro, dove in nove anni le attività economiche sono diminuite di 6 unità.
02/02/2008 08:31
Redazione