Indagato per omicidio il figlio della vittima: svolta nelle indagini sulla tragedia di Varesina

Svolta nelle indagini sulla morte di Anna Maria Cenciarini, trovata senza vita ieri mattina nella sua abitazione a Varesina, nell'hinterland tifernate. Non si sarebbe trattato di suicidio ma di omicidio. Questa la convinzione degli inquirenti. Questo il motivo per cui il 21enne figlio della vittima, Federico Bigotti, il primo a dare l'allarme di quanto accaduto, è stato condotto in Procura insieme al fratello e al padre nel pomeriggio di oggi. L'accusa è gravissima: omicidio volontario aggravato. Il giovane aveva dichiarato agli inquirenti di aver assistito al tentativo di suicidio della madre, la 55enne casalinga Anna Maria Cenciarini, di aver cercato di impedire tale gesto e poi di essere scappato in camera per la paura. Una tesi che non aveva convinto fin dall'inizio il pm titolare dell'inchiesta, Carmen D'Onofrio affiancata dal procuratore aggiunto Antonella Duchini, sia per la singolarità della ricostruzione (la donna è stata trovata con colpi di arma da taglio in più parti), sia perchè non risultava alcun segno di effrazione in casa e la zona isolata non faceva pensare ad altre ipotesi. Da qui indagini più accurate e possibili ricostruzioni di una dinamica diversa dell'accaduto. Poi nel pomeriggio odierno la convocazione del 21enne insieme al padre, Antonio Bigotti e del fratello maggiore, Christian, che erano assenti da casa al momento della tragedia. Federico Bigotti è assistito dagli avvocati Vincenzo Bochicchio e Francesco Areni e risulta unico indagato tra i suoi familiari. Domani intanto è fissata all'ospedale di Perugia, dove nel frattempo è stata trasferita, l'autopsia sulla salma di Anna Maria Cenciarini. Un esame che potrebbe rivelare particolari importanti per ricostruire nel dettaglio la dinamica della tragedia.