Indesit, nulla di fatto

“Siamo al punto di ieri” questo il sintetico commento di Vincenzo Gentilucci, sindacalista del settore metalmeccanico della Uil delle Marche all'incontro di stamani col Ministro allo sviluppo economico Zanonato e con i rappresentanti dell'azienda Indesit. Praticamente un nulla di fatto visto che l'azienda, come racconta la Uilm Uil ha confermato la decisione di delocalizzare la produzione all'estero andando a chiudere gli stabilimenti di Melano e Caserta; il progetto, è stato spiegato dalla Indesit e riportato da Gentilucci, è di vitale importanza per la sopravvivenza in Italia dell'azienda che così garantisce l'impegno entro lo stivale. In pratica, sui circa 4 mila lavoratori totali, si sacrificherebbero 1400 impiegati per permettere agli altri impianti di continuare a vivere. Dichiarazioni fatte alla presenza del ministro allo sviluppo economico Zanonato e ad un funzionario del Ministero del lavoro. Con i sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil anche rappresentanti delle regioni Marche e Campania. I sindacati hanno così espresso parere favorevole all'idea degli ammortizzatori sociali ma solo se si tratta di una vera riorganizzazione generale e non dell'anticamera del licenziamento. Ma garanzie su questo non sarebbero state espresse dalla Indesit. Così domani alle 19.30 riunione delle Rsu aziendali allo stabilimento di Albacina per studiare nuove forme di protesta mentre a Roma ci si tornerà il 16 luglio alle ore 11. Intanto scrive l'on. Giampiero Giulietti un'interrogazione al Ministro del Lavoro “per conoscere quali iniziative intenda promuovere per risolvere positivamente la difficile situazione del comparto degli elettrodomestici con particolare riferimento alla situazione dell'ex Antonio Merloni Spa e dell'Indesit Company” alle quali è legato il destino di migliaia di lavoratori e di famiglie dell'Umbria e delle Marche.