Un istituto "che gode di ottima salute" e un 2023 che si è rivelato "un anno normale dopo i periodi complicati della pandemia". Con segnali positivi sul fronte del tasso di occupazione nella regione, sono questi alcuni degli spunti emersi durante la presentazione del rendiconto sociale regionale 2023 dell'Inps Umbria. Lo hanno presentato a Perugia, nella sala del Dottorato alla cattedrale di San Lorenzo il presidente del comitato regionale Inps, Giuseppe Siniscalchi, e il direttore Antonio Maria Di Marco Pizzongolo. "È un bilancio molto positivo - ha detto all'ANSA Siniscalchi -. Incassiamo oltre 2 miliardi all'anno di entrate contributive e paghiamo un sacco di prestazioni. Pensione di invalidità, di vecchiaia, disoccupazione, cassa integrazione e quant'altro. Pertanto non ci sono grossi problemi". Pizzongolo ha evidenziato che "tornano a valori del tutto fisiologici gli ammortizzatori sociali, quindi cassa integrazione, Naspi, disoccupazione agricola". Il tasso di occupazione del 2023 "è migliore di quello nazionale, e il tasso di disoccupazione si attesta al 6 per cento a fronte di un valore nazionale che è al 7,7 per cento". Dai dati presentati, emerge che sono 280mila i trattamenti pensionistici in pagamento in regione, il 44% a uomini e il 56% alle donne. "Nel complesso - ha aggiunto Pizzongolo - il 29% dei pensionati in Umbria sono pensionati Inps". Sono numerosi i dati racchiusi e analizzati nel rendiconto, documento che spazia dalla struttura demografica della regione al mercato del lavoro. Sul fronte degli indicatori demografici, emerge un aumento progressivo del saldo naturale negativo tra nascite e decessi, la diminuzione costante della popolazione residente ed il suo invecchiamento progressivo, con un bisogno crescente di sostegno economico, cure e assistenza. I dati del 2023 hanno comunque evidenziato un saldo occupazionale positivo, con l'aumento del tasso di occupazione (66,5 per cento nel 2023 rispetto al 64,9 del 2022) a fronte del calo del tasso di disoccupazione e di inattività. In ripresa anche il Pil umbro, si legge nel rapporto, seppur non ancora ai livelli pre-Covid.