Istituto d'arte di Gubbio torna a protestare

Ancora protesta da parte degli studenti dell'Istituto Statale d'Arte di Gubbio, ancora oggetto della protesta il nuovo edificio del restauro. Questa volta concretizzata in uno sciopero previsto per mercoledì prossimo, che con ogni probabilità si prolungherà fino all'inizio delle vacanze di Natale. Motivo dello stato di agitazione è la constatazione - si legge in una nota inviata dal dirigente scolastico, professor Giovanni Meli - di una situazione di emergenza e di disagio, nonchè di scarsa sicurezza che ancora permane nel piazzale antistante la nuova palazzina. "Mancano il marciapiede- dicono gli studenti - l'accesso e il perimetro dell'edifico, l'asfaltatura e la definitiva recinzione dell'intera area". La vicenda dell'edificio adibito a laboratorio di restauro dunque non è ancora terminata. Era lo scorso novembre, appena un mese fa, quando gli studenti seguivano le lezioni di restauro lungo i corridoi. I tempi lunghi della burocrazia non consentivano allora il trasferimento di studenti e opere d'arte nel nuovo edificio: mancava la delibera di agibilità, mancava l'autorizzazione della Soprintendenza ai beni artistici per trasferire da un ambiente all'altro le opere d'arte in corso di restauro. "E' questione di giorni", aveva rassicurato il dirigente scolastico Giovanni Meli - forse addirittura di ore e si potrà finalmente usufruire delle strutture". Come poi effettivamente è andata. Ma gli studenti, avevano incrociato le braccia anche allora con il supporto morale di alcuni professori, e a tutt'oggi non intendono dare partita vinta fino a quando tutto non sarà messo a norma ed in sicurezza. La vicenda era nata a seguito dello spostamento del laboratorio informatico dell'Istituto statale d'arte dal piano nobile al pian terreno per far spazio ad aule per il liceo scientifico. In questa nuova dislocazione il vecchio laboratorio di restauro, al pian terreno, migrava fuori sede in una palazzina a sé stante nuova di zecca. "Adesso basterebbe almeno il marciapiede e l'asfaltatura, perchè finalmente tutta la questione si concluda in maniera soddisfacente per tutti- dice il preside Meli. - Ho chiesto all'assessorato provinciale per l'edilizia scolastica di ultimare i lavori, mi hanno risposto che mancano i fondi, che siamo a fine anno e che senza soldi non possono appaltare a nessuna impresa, neanche l'asfaltatura". Sembrerebbe che se venisse riconosciuta da parte dell'ente provinciale la situazione di emergenza e di pericolo, i lavori potrebbero essere terminati con finanziamenti prelevati dal fondo di riserva speciale."Questa è la speranza di tutti- conclude il professor Meli -soprattutto dei ragazzi che sono ben determinati a far valere le proprie ragioni e a scioperare come in questo caso".