L'economia locale è in ripresa: l'analisi della Camera di Commercio di Perugia

I segnali di ripresa emersi nel 2006 fanno presagire un certo ottimismo per l'economia della provincia di Perugia nel 2007. "Sembra essere arrivata quella inversione di tendenza in grado di alimentare una ripresa reale, solida e non soltanto statistica", ha spiegato il presidente della camera di commercio perugina Alviero Moretti nella conferenza stampa di inizio anno. "La voglia di fare impresa non si e' affievolita, lo dimostrano le 72.522 realta' produttive iscritte alla camera della provincia al 30 settembre scorso, pari al 3,7% in piu' degli ultimi tre anni". Questa visione trova supporto nell'indagine dell'Osservatorio congiunturale del settore manifatturiero della provincia e riferita al terzo trimestre del 2006. Le imprese piu' strutturate e di maggiori dimensioni (da 10 a 49 dipendenti) evidenziano risultati migliori di quelle fino a 10 dipendenti, con un tasso di utilizzo degli impianti pari al 74,9%, di poco inferiore alla media italiana; la produzione ha avuto un incremento dell'1,4% (in linea con la media nazionale ma superiore al dato delle regioni del Centro in cui si parla di decremento del -0,2%) rispetto allo stesso periodo del 2005 e del +0,7% del secondo trimestre del 2006; il fatturato e' salito dell'1,8% (media nazionale 1,5% - nelle regioni del Centro la crescita e' nulla), gli ordinativi dell'1,4% rispetto al 2005 e del doppio rispetto al secondo semestre del 2006. Al buon andamento delle industrie di macchine elettriche ed elettroniche, di quelle meccaniche e dei mezzi di trasporto si affianca qualche sofferenza lamentata dai settori petrolchimico, farmaceutico, della gomma e della plastica. "Sostegno finanziario alle imprese, internazionalizzazione, alta formazione, innovazione e ricerca, saranno i filoni del programma d'intervento previsto per il 2007 strutturato a partire dall'esperienza del passato e teso sintetizzare contenuti in linea con le esigenze del tessuto produttivo locale", ha detto Moretti il quale ha aggiunto: "Non vogliamo salire sul treno dei lamentosi ma nonostante l'ultima finanziaria ci abbia imposto interventi di contenimento della spesa e nonostante le Cciaa non ricevano contributi dallo stato autofinanziandosi con il diritto annuale pagato dalle imprese e con i diritti di segreteria delle certificazioni, le risorse da destinare all'attuazione del nostro programma sono considerevoli".