
“Inutile pensare a una miriade di musei: costano troppo e non sono mai esaustivi, meglio uno e fatto bene”. Parla chiaro il professor Ettore Sannipoli, esperto e critico d’arte locale, ospite della trasmissione “Linea Diretta” di Trg, quando risponde alla domanda su come vada pensata la rete museale cittadina. Boccia appieno l’idea di dividere le collezioni, in particolare quella di Palazzo dei Consoli, spostando a Palazzo Ducale la pinacoteca; boccia l’ipotesi di poter in futuro utilizzare come sede espositiva il complesso di San Benedetto e piuttosto rilancia il sogno di tanti eugubini, ovvero quello di vedere nell’attuale palazzo che ospita l’ospedale eugubino, destinato a traslocare a Branca, un polo museale complesso ed esaustivo. Non piace a Sannipoli nemmeno il ruolo ritagliato a Palazzo Ducale che, in un progetto serio di “amministrazione culturale “ della città, dovrebbe essere monumento dove tenere a cadenza continua eventi, capaci di sostenere da soli, tramite sponsorizzazioni, i costi di un palazzo che altrimenti rischia la chiusura. “ La stessa Biennale d’arte, che recentemente è tornata a Palazzo Ducale, andrebbe ripensata – dice Ettore Sannipoli – Via i critici d’arte che portano con loro solo gli artisti del loro entourage, mentre andrebbero recuperati gli artigiani. Così infatti era nata la Biennale, come un confronto proficuo tra artisti, artigiani e scuole, finalizzata alla riqualificazione della produzione locale di ferro e ceramica”. Stroncatura anche per la soluzione di esporre in Parco Ranghiasci, in maniera stabile, le opere scultoree della Biennale: “ Non si può – dice il professore – recuperare filologicamente un parco storico e poi decidere di inserire arbitrariamente nel suo interno scultura contemporanea in modo stabile. Piuttosto la si collochi nelle squallide periferie”. La scure del professore, che indiscrezioni nel 2001, in occasione delle elezioni amministrative, avevano indicato come un possibile assessore alla cultura ( indiscrezione smentita dall’interessato ), cade poi in generale sulle politiche generali in tema di cultura messe in atto dalla giunta: “ Sono molto deluso – spiega – perché non vedo una programmazione a lungo termine che possa anche andare aldilà di un mandato amministrativo. Eppure Gubbio, se vuole sviluppo, non può esimersi dalla creazione di una vera e propria economia che ruoti intorno alla valorizzazione dei beni culturali “. Dalla critica alle proposte: “ Credo che il primo passo per un rilancio di Gubbio come capitale della cultura sia l’organizzazione di un grande evento espositivo; penso a una mostra che si inserisca sulla scia di quelle messe in piedi in passato su Mastro Giorgio e il lustro. Si possono cogliere altri aspetti, coinvolgendo realtà limitrofe come Gualdo Tadino”. Da superare su questo fronte , secondo Sannipoli, i dissidi sulla paternità ed uso della tecnica a riflesso, per costruire un dialogo che porti alla valorizzazione dei prodotti di entrambe le città e rilanci il ruolo di questa fascia dell’Umbria nei confronti del meritato, ma troppo isolato, protagonismo di Deruta.
22/12/2005 08:31
Redazione