Il 2019 è stato un anno particolarmente significativo per lo sviluppo del turismo rurale, a cominciare dal fatto che è stato proclamato dal Ministero “Anno del turismo lento e sostenibile”, con la volontà di valorizzare i territori interni, meno conosciuti e rilanciarli in chiave sostenibile attraverso i cammini, le escursioni, la scoperta dei prodotti tipici, delle tradizioni e della loro autenticità. Il 2019 è stato anche l’anno in cui, finalmente, hanno visto la luce sia il regolamento applicativo per l’agriturismo della Regione dell’Umbria, sia - a livello nazionale- la tanto attesa legge sull’enoturismo, nel tentativo di mettere ordine nel settore dell’accoglienza rurale. Molte, dunque, le novità che gli operatori del settore si sono trovati ad affrontare, soprattutto dal punto di vista normativo e fiscale. Proprio su queste ultime Confagricoltura Umbria vuole fare il punto della situazione e fornire agli agricoltori, che nel turismo rurale hanno investito, gli strumenti per gestire le opportunità che ne derivano. Ha organizzato, quindi, un incontro dal titolo “Evoluzione del Turismo rurale: agriturismo ed enoturismo”, previsto per giovedì 28 novembre alle ore 15,30 nella propria sede a Ponte San Giovanni (via L. Catanelli, 70) a cui prenderanno parte, insieme al Presidente Fabio Rossi, Gino Martinelli, operatore agrituristico, Nello Fiorucci, partner Incipit Consulting, Giorgio Leti Acciaro, responsabile Sezione per lo sviluppo della diversificazione delle attività agricole della Regione dell’Umbria, Filomena Maio, responsabile Fiscalità societaria Confagricoltura nazionale e Moravio Del Gaia, presidente sezione CAI di Città di Castello. Coordina i lavori Susanna Baiocchi, responsabile Fiscalità Confagricoltura Umbria. “Il turismo rurale -ha precisato il Presidente Rossi- è sicuramente uno strumento importante per le aziende agricole per diversificare la propria attività. Ma non dimentichiamo che è anche un modo per tutelare e valorizzare i nostri territori, soprattutto quelli più interni come nel caso dell’Appennino, per i quali esso rappresenta un vero e proprio presidio di salvaguardia e sviluppo. Per questo -ha concluso- è fondamentale che le Regioni si attivino per sostenere tali attività, al fine anche di scongiurare lo spopolamento delle aree interne e il rischio idrogeologico.”
Perugia
26/11/2019 17:22
Redazione