Dopo 31 anni non ha retto alla forza degli agenti atmosferici la Croce posta in cima al monte Semonte, sopra il centro abitato eugubino. Unica in legno tra le altre di ferro presenti sulle vette del territorio, era stata installata nel 1991 in sostituzione alla precedente risalente ai primi anni '50, allora trasportata con i buoi e oggi posta a fianco della Chiesa della frazione. Si tratta di una "croce di vetta" che nelle mappe risulta essere presente già dalla seconda metà del 1700. Nel 1991 quando venne innalzata, ci fu una vera e propria festa della comunità di Semonte e della parrocchia guidata da don Sergio Mangoni. L'opera in legno fu realizzata da Giuseppe Saldi, apprezzato artigiano scomparso nel 2008. Oggi l'Associazione Semonte, presieduta da Marco Ceccarini, insieme alla parrocchia e a tutta la comunità sta già pensando di recuperare la croce in legno che non ha più retto alla forza delle intemperie, di restaurarla o sostituirla del tutto e di organizzare nell'eventualità una piccola celebrazione. Sebbene non ci sia ancora l'ufficialità dell'intervento, l'orientamento è quello di ripristinare uno dei simboli della frazione, per dare continuità ad un punto di riferimento della comunità, da sempre presente. In uno dei volumi "Semonte tra presente e passato, appunti per una storia" trovano spazio le parole di Pietro Mattei del 1989 in cui si legge "...La croce è senza dubbio una meta ambita. Tutti i semontesi di una certa età hanno amato e amano quel luogo. Forse perché da lassù potevano vedere i loro campi e le loro case in un'ottica diversa. Si sentivano liberi dal peso dell'ingiustizia sociale e dal lavoro massacrante che li teneva piegati di giorno sull'aratro e di sera nella stalla per una magra resa, ed insieme contemplavano le terre ben coltivate, gli alberi pieni di frutta...". Non un semplice punto panoramico, ma un vero e proprio luogo dell'anima.