Una Festa dei Ceri sospesa quella del 15 maggio 2020 e che però, ogni eugubino, ha comunque vissuto con tutto il cuore essendo una data che non potrà mai essere simile alle altre. Tra questi l'artista Naif eugubino, Pietro Nardelli, che da gennaio ha liberato la sua fantasia dando vita a quattro opere, che raccontano la Festa in 4 momenti: l'alzata della mattina in Piazza Grande, la sosta nel primo pomeriggio in via Savelli della Porta, la Corsa del pomeriggio immortalata nei dintorni della piazzetta di Sant'Antonio e l'arrivo in serata nella Basilica di Sant'Ubaldo, opera questa ancora in corso di realizzazione. Tutti i quadri sono stati realizzati con una tecnica di stucco derivata da anni di ricerca che ha permesso di conferire alle opere particolare rilievo e la cosa particolare è che i protagonisti non sono gli eugubini così come i Ceri non sono quelli reali considerando che appunto, quest'anno, i Ceri sono rimasti in Basilica e i ceraioli sono stati costretti in casa.Ad essere presenti dunque alcuni dei sette personaggi caratterizzanti l'artista tra cui vescovi, cardinali e monsignori.Come i più attenti potranno notare, alcuni personaggi indossano la mascherina e ognuno è contraddistinto da un ombrello di colore diverso: i cardinali lo hanno giallo e bianco, i vescovi verde e i monsignori sono senza ombrello tanto che sono andati a chiederlo in Comune, come si vede dagli ombrelli chiusi appese alle porte di colore giallo-blu. Ombrelli si, perchè nella fantasia del Rigattiere il 15 maggio di quest'anno pioveva e sul Palazzo dei Consoli non erano appesi drappi considerando che la Festa, appunto non c'era. Stessi riti ma senza persone, dunque, come si scorge da via Felice Cavallotti. le cosiddette scalette dello zoppo vuote e dalla mancanza dei musici con le chiarine sulla scalinata del Palazzo, sostituiti dai frati con le trombe.Una vita quella di Pietro Nardelli dedicata da sempre all'arte naif: tra gli ultimi successi l'invito ad esporre uno dei suoi quadri, realizzato in omaggio all'ex campione di ciclismo Gino Bartali, che salvò centinaia di ebrei ad Assisi. L'opera sarà in mostra al museo di Magog nel Quebec, in Canada, tra i più importanti del settore a livello internazionale.