Alla fine la mozione presentata in agosto dai Verdi per Gubbio e discussa solo lunedì sera in consiglio comunale, è stata ritirata. Veniva chiesto a Sindaco e Giunta “di assumere tutte le azioni utili a far si che ogni iniziativa che preveda l'utilizzo delle immagini della Festa dei Ceri sia preventivamente sottoposta a valutazione ed specifica autorizzazione da parte del Comune”, auspicabilmente anche in collaborazione con l'Università dei mutatori. Questo il testo originale modificato poi con l'adozione totale di due emendamenti Ds e parti di altri che così lo hanno modificato: "la Festa dei Ceri è patrimonio universale in quanto attestazione del folklore nella sua forma più autentica"; coinvolti poi attivamente, anche su imput dello stesso sindaco, Università dei muratori e famiglie ceraiole. Totalmente assente, invece, la partecipazione della Curia, sottolineata da subito da Gabriele Tognoloni come "assenza bislacca"e poi anche dal centro destra. "La vicenda si è ingarbugliata più del dovuto" ha commentato il Sindaco affermando che non avrebbe partecipato alla votazione anche perché le modifiche apportate non avevano, a suo avviso, migliorato il documento. Bei Clementi poi ha stizzito molti, anche Goracci, affermando che la Festa è in origine "laica e anarchica", fermo restando la valenza religiosa indubbia. Chiocci ha voluto anche far presente la mancanza di chiamata in causa del Maggio Eugubino. Insomma un'empasse terminata con il ritiro della mozione. "La maggioranza non è stata capace di portare a casa un risultato importante- ha chiosato Tognoloni- quindi le minoranze che hanno più senso di responsabilità si faranno carico di presentare un loro documento".