Assemblee tese, all'insegna della preoccupazione quelle che Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno tenuto ieri alla Antonio Merloni di Gaifana, nel comune di Gualdo Tadino. Perchè oltre 600 dipendenti dello stabilimento- e quindi le loro famiglie- dovranno fare i conti, nei prossimi due anni, con una decurtazione dello stipendio. E la preoccupazione è ancora più grande perchè in realtà la decurtazione dello stipendio riguarda, oltre 600 dipendenti dello stabilimento di Gaifana, anche altre decine di persone dell territorio di Gualdo-Nocera che vanno a lavorare alla Antonio Merloni di Fabriano, dove scatterà lo stesso provvedimento di cassa integrazione straordinaria che dal prossimo 16 gennaio sarà in vigore nell'impianto di Gaifana. La Cig sarà fatta a rotazione e sarà modulata in base alla stagionalità della produzione. Questo significa che, nei periodi di stagionalità bassa, la cassa integrazione arriverà a riguardare poco meno del 50% dei dipendenti che a Gaifana significano appunto circa 600 persone. "La preoccupazione è forte- afferma Alessandro Piergentili, segretario provinciale di Perugia della Fiom Cgil, commentando le assemblee tenute ieri alla Antonio Merloni di Gaifana. L'obiettivo è permettere all'azienda di gestire il difficile momento di mercato chiedendo però strategie chiare che permettano concretamente all'azienda di recuperare terreno. Il sindacato svolgerà fino in fondo il suo ruolo: di attore nella gestione dell'emergenze e di controllore che l'azienda mantenga gli impegni per il rilancio".