Visita della presidente della Regione, Stefania Proietti, al Serafico di Assisi dove ha incontrato gli ospiti, il personale sanitario e gli operatori. "Il nostro obiettivo è fare dell'Umbria la prima regione in cui l'amore concreto, che qui si traduce in assistenza di eccellenza, diventi una bandiera, un modello di riferimento a livello internazionale" ha detto. Accompagnata dalla vicepresidente dell'Assemblea legislativa Bianca Maria Tagliaferri, e da Daniela Donetti, direttrice della Sanità regionale, Proietti la governatrice è stata accolta dalla presidente del Serafico, Francesca Di Maolo, dal direttore sanitario, Massimo Vallasciani e dal consiglio di amministrazione dell'istituto. "La missione del Serafico è garantire a ogni ragazzo e ragazza il miglior percorso possibile, attraverso una dotazione medico-scientifica altamente qualificata e strumenti innovativi che possono davvero fare la differenza nella quotidianità", ha detto Di Maolo, secondo quanto riferisce l'istituto in una nota."La sanità non può limitarsi a offrire risposte standardizzate, ma deve prendersi cura della persona nella sua unicità" ha aggiunto. "Ogni volta che vengo qui mi sento rigenerata - ha sottolineato Proietti -: qui mi sento a casa, qui c'è la mia 'famiglia'. La mia vita è legata a doppio filo a questa realtà, perché il Serafico non è solo un presidio sanitario d'eccellenza, ma un luogo dove si sperimentano e si realizzano ogni giorno percorsi straordinari di cura e innovazione. Da assisana lo considero un punto di riferimento, una bandiera nel panorama sanitario. Nel corso degli anni il Serafico si è aperto al mondo, diventando un centro di ricerca e sviluppo di soluzioni all'avanguardia, capaci di cambiare concretamente la vita delle persone". La presidente ha poi voluto rimarcare il suo impegno nel campo della sanità e della tutela delle persone con disabilità. "Ho scelto di mantenere la delega alla sanità e alla tutela dei diritti delle persone con disabilità - ha aggiunto - proprio perché voglio dare continuità a quella rivoluzione e innovazione che ho visto nascere e svilupparsi qui al Serafico. Il Serafico dimostra che è possibile coniugare scienza ed etica, e questa è la visione che vogliamo portare nella sanità pubblica. Tutto ciò che è mosso dall'amore, dall'amore concreto che qui è vero e tangibile, è sempre giusto e genera un impatto positivo duraturo".