Nel 2020 le componenti di molto di quello che ci circonda, le auto come le abitazioni, saranno ecosostenibili, costruite con materiali riciclabili e al contempo duraturi nel tempo. Parte da questo assunto il progetto interegionale di filiera della canapa che a Gualdo Tadino è stato presentato dall'associazione Guardo Avanti negli spazi della Rocca Flea. Presenti, come interlocutori, oltre al sindaco Massimilino Presciutti, l'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini.
A presentare i contenuti del progetto Oriano Anastasi, già sindaco di Valfabbrica , e Luciano Recchioni, fondatori di Guardo Avanti .
Il progetto partirà già ad aprile con la semina tra Marche ed Umbria di 60 ettari di canapa ; 50 gli agricoltori che hanno aderito nelle due Regioni, una quindicina quelli dell'eugubino gualdese . La canapa è una pianta con grandi doti di adattamento al territorio, seminabile ad altitudini che vanno dagli 0 ai 1500 metri. Abbisogna di poca acqua e una manutenzione relativa , a fronte di un'alta produttività e capacità rigeneranti del terreno. Della pianta si utilizza tutto, dai semi usati per la produzione di olio alimentare a farina , alle paglie il cui utilizzo principale , oltre che tessile, è oggi quello edile. Dalla canapa infatti si ottengono laterizi per l'edilizia con capacità isolanti e a breve, tramite berevetto, anche antisismici.
La filiera umbro – marchigiana, che si avvale della consulenza del consorzio Abn, rappresentato ieri da Fausto Spilla e dalla Fits di Banca Intesa per la quale era presente Roberto Leonardi, ha già stipulato contratti di vendita del prodotto che garantiranno agli agricoltori l'immediato itroito già nel primo anno , seppur la produzione a regime è stabilita su un trend di tre anni. I semi saranno pagati da aziende del settore alimentare 150 euro al quintale , mentre le paglie , usate per l'edile, vengono pagate 10 euro al quintale ( 100 euro a tonnellata ) . Considerando una produzione a regime di 12 quintali per ettaro , si stima che ogni ettaro frutterà complessivamente gli agricoltori circa 2 mila euro a fronte di un costo di lavorazione di circa 200 euro. Per superare il gap della mancanza sul territorio di macchine agricole ad hoc per la lavorazione della canapa, le aziende hanno stipulato un contratto con la Tecnocanapa di Milano che da settembre a dicembre metterà a disposizione sul territorio umbro marchigiano la macchina battitrice per la raccolta.
“Abbiamo messo le basi al progetto e siamo pronti per partire – afferma Oriano Anastasi – siamo convinti che si metterà in moto un circuito virtuoso che potrebbe portarci a breve alla creazione di una start up sul territorio non solo per la coltivazione della canapa, ma anche per la lavorazione della stessa a scopi edili “.
La formula scelta per legare tra di loro i vari agricoltori è quella della cooperativa , creando massa critica capace di presentarsi più forte sul mercato. Apprezzamento da parte dell'assessore regionale Cecchini per un progetto che è partito autofinanziandosi : alle istituzioni si chiede ora di valorizzare il prodotto canapa, riconoscendone le validità sia nell'alimentare che nell'edilizia antisismica
Gubbio/Gualdo Tadino
27/03/2018 16:36
Redazione