La grande distribuzione sbanca nell’Annuario Esg89

Il colosso delle acciaierie ternane, seguito da quattro gruppi della grande distribuzione e da un’azienda farmaceutica e poi – al settimo posto, primo nel settore edilizia – la Colacem con un fatturato 2011 di 304.469.000. E’ quanto emerge dall’edizione 2013-2014 dell’Annuario Economico dell’Umbria, realizzato come ogni anno dal centro studi Esg89. Colacem che nella speciale classifica delle imprese che per attività rientrano nel settore Edilizia e Produzioni materiali è seguita da Colabeton, che con un fatturato di 189.484.000 si attesta al 12esimo posto della graduatoria generale. In generale, comunque, non è cambiato il podio con Thyssenkrupp Acciai Speciali Terni Spa al primo posto, seguita a ruota da Pac2000A Conad e al terzo Coop Centro Italia. La classifica degli utili, invece, vede in testa la Pac 2000 – grande distribuzione – davanti al gruppo Brunello Cucinelli e all’Eurospin Tirrenica. Nono posto assoluto, e ancora primo quanto a settore Edilizia, per Colacem con 6.319.000 euro. Dati che il Centro Studi Economico e Finanziario Esg89 ogni anno pubblica analizzando le performance delle aziende italiane e che ha messo nero su bianco all’interno dell’Annuario Economico dell’Umbria 2013-2014, in uscita con 7 mesi di anticipo rispetto alla tradizionale pubblicazione primaverile, proprio per andare incontro alle sempre crescenti necessità di conoscenza immediata dell’andamento economico. “Il 60 per cento delle società di capitali contrae la redditività – commenta Giovanni Giorgetti, presidente del Centro Studi Economico e Finanziario ESG89–. In valori assoluti il calo è consistente. Alcune delle maggiori compagini, che un tempo venivano annoverate fra i big dell’economia regionale, rilevano perdite importanti. I confini dell’economia umbra si stanno modificando radicalmente, passando da quei settori trainanti del passato, come l’edilizia e il commercio, a comparti che stanno puntando fortemente sull’internazionalizzazione in quanto innovati e rinnovati”. Dall’analisi dei dati presenti nell’Annuario dell’Umbria emerge, inoltre, un sistema bancario locale in continuo affanno.