È chiusa per inagibilità dal terremoto del 2016. In questi giorni però il suo portone è aperto per consentire i lavori di messa in sicurezza della zona del presbiterio. È la chiesa di Santa Maria della Piaggiola, a Gubbio, edificio a una sola navata dall'inestimabile valore artistico per la ricchezza e raffinatezza degli stucchi, delle pale d'altare e degli affreschi. Dalla metà del mese di agosto, le maestranze eugubine della ditta Ikuvium sono al lavoro per un intervento commissionato dalla Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria., finanziato dal Ministero per il sisma 2016, dal valore di 25mila euro, come spiegato dall'architetto Florian Castiglione, che prevede la messa in sicurezza dell'apparato decorativo della chiesa, provato dalle scosse telluriche degli ultimi anni. La Soprintendenza infatti, dopo una ricognizione degli edifici del territorio che avevano subito maggiori danni dopo il terremoto del 2016 e la forte scossa del 15 maggio 2021, aveva redatto delle schede relative a quel patrimonio immobiliare bisognoso di "cure". Tra queste, era compresa anche la Chiesa della Piaggiola, l'unica poi ammessa a contributo. Per le altre chiese infatti, la diocesi di Gubbio aveva già presentato richieste di finanziamenti, ottenuti come nel caso della Madonna del Prato. La Piaggiola però a differenza di quest'ultima, non essendo chiesa parrocchiale, è scivolata in graduatoria per via del minor grado di priorità rispetto alle altre. La scossa del 2021 ha favorito l'occasione per intervenire sulla splendida struttura del 17esimo secolo, per una revisione e messa in sicurezza degli stucchi. I lavori saranno completati in circa 60 giorni, nel mese di ottobre. La chiesa purtroppo non potrà comunque riaprire perchè inagibile, ma è sull'elenco degli edifici che aspettano finanziamenti per il sisma.
Tra gli altri interventi della soprintendenza in programma per Gubbio ce n'è uno da 40mila euro per una delle stanze del Palazzo dei Consoli all'ultimo piano.