La ripresa demografica come presupposto fondamentale alla rinascita dell'Alto Chiascio. Non hanno dubbi i sindacati Cgil, Cisl e Uil che in documento programmatico presentato stamani a Gubbio indicano nell'inversione della tendenza della popolazione il primo elemento per ripartire . Sotto accusa non solo le nascite in diminuzione, ma la popolazione tra 25 e 40 anni che se ne va. Oggi Gubbio e Gualdo Tadino sono tra i 10 Comuni umbri con più di 10 mila abitanti dove questa fascia di popolazione sta scomparendo.
Da qui le proposte dei sindacati che alle amministrazioni comunali e regionali chiedono impegni su più fronti. Innazitutto un prelievo fiscale invariato rispetto agli scorsi anni e sull'Irpef, proporzionale alle fasce di reddito . Sul fronte servizi, l'avvio convinto di una gestione associata degli stessi come anche, specie per i piccoli comuni della fascia appenninica, l'avvio di un iter di fusione o unione dei Comuni stessi. Per la scuola, la creazione di un polo scolastico unitario in zona baricentrica che risponda alle esigenze di formazione richieste dal territorio , l'adeguamento dei servizi di trasporto con la creazione di una stazione ferroviaria unica e lo sfruttamento delle potenzialità offerte dalla Perugia – Ancona e dalla 219. Sulla sanità , valorizzazione dell'ospedale di Branca con maggiori dotazioni di tecnologie e personale per esser attrattivo, riduzione delle liste di attesa, riorganizzazione dei centri di salute per essere più vicini ai cittadini . Per il segretraio regionale del Uil Francesco Ciurnella è proprio sulla sanità e sui servizi sociali chesi gioca gran parte del futuro delle classi più deboli.
Sul fronte aziende, si chiede alle cementerie eugubine di svolgere un ruolo attivo in questa fase negativa del ciclo economico: " Affinchè - spiega Alessandro Pieregentili dell Cgil Alta Umbria - si crei qui un centro di ricerca che indichi la strada di nuovi utilizzi per il cemento come anche per il prodotto ceramico ". Altra occasione da non perdere è quella dei rifiuti con con questo territorio che può candidarsi per l'attività di valorizzazione e riutilizzo dei prodotti differenziati, perchè ha spiegato Antonello Paccavia della Cisl, il settore dei rifiuti deve chiudere il suo ciclo e proprio questa chiusura con il riutilizzo può essere opportunità di lavoro per molti . Da non sottovalutare il filone turismo e agricoltura: il primo da pontenziare aggiornandolo alle caratteristiche ed esigenze dell'era 4.0 , la seconda sfruttando i bandi d provenienza comunitaria con i loro relativi fondi per la valorizzazione delle tipicità.