Come anticipato dal sindaco di Gubbio Filippo Stirati, diramata una lettera firmata dai sindaci della Zona Sociale 7 riguardante l'utilizzo dell'ospedale di Branca per i pazienti affetti da Coronavirus. Il testo è stato inviato all'assessore alla sanità regionale Luca Coletto congiuntamente al Direttore regionale Salute e Welfare Claudio Dario oltre che al presidente della Regione Donatella Tesei e al vice presidente Roberto Morroni. In primo piano la richiesta di rivedere il "Piano Gestione posti letto Emergenza Coronavirus" che ha individuato proprio nel nosocomio di Gubbio-Gualdo Tadino una delle strutture idonee per accogliere i contagiati della Regione. Una scelta che comporterebbe lo smantellamento consequeziale del Centro di Fibrosi Cistica e del servizio di RSA e dunque un danno sia economico che di assistenza medica gravoso per l'intera Regione. I Sindaci, all'unisono, pensano che tutti i principali poli sanitari regionali debbano effettuare casi d'emergenza, distribuendo in maniera equa i pazienti senza concentrare tale situazione su un unico ospedale. Ecco il testo integrale:
"I Sindaci e le Amministrazioni dei Comuni Di Gubbio, Gualdo Tadino, Fossato di Vico, Scheggia e Pascelupo, Sigillo e Costacciaro, pienamente consapevoli dello stato di emergenza e necessità che sta affrontando l’intero sistema sanitario nazionale e nella piena disponibilità a garantire ogni forma di supporto ed assistenza, non soltanto alla propria cittadinanza, ma all’intera popolazione del territorio regionale e di quello limitrofo, chiedono congiuntamente di rivedere sostanzialmente l’atto di indirizzo denominato “Piano gestione posti letto emergenza coronavirus”. Teniamo a sottolineare che l’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino sta attualmente funzionando a pieno regime: in particolare garantisce interventi chirurgici complessi, vede una continua crescita del punto nascita con pazienti che provengono anche, in notevole misura, dai territori fuori regione, è sede regionale del centro di Fibrosi Cistica garantendo un’eccellenza nella diagnosi e cura di tale patologia ed accoglie al suo interno un servizio territoriale come quello della RSA. Lo smantellamento di tali servizi, di tutta evidenza incompatibili con la gestione dei pazienti affetti da COVID19, sia che necessitino o meno della terapia intensiva, comporterebbe un danno economico e di assistenza sanitaria non solo per il nostro territorio ma per tutta la regione Umbria. Proponiamo quindi, in una logica di razionalità organizzativa, di dedicare tutti gli ospedali di primo livello all’accoglienza di tutti quei casi che necessitano di terapia intensiva, non riferibili alla patologia conseguente all’infezione da COVID-19 e di destinare un ospedale di base, che non avendo l’emergenza non subirebbe lo smantellamento di servizi attivi e funzionanti, alla riconfigurazione per l’accoglienza di pazienti COVID-19 sia con sintomatologia non grave che con sintomatologia grave. In questo modo si potrà continuare a garantire un’offerta ospedaliera su scala Regionale che risponda, anche in questo momento di allarme nazionale, a tutte le necessità sanitarie della popolazione, in maniera omogenea e senza gravare in un'unica area territoriale a svantaggio di una parte di cittadini. Si conferma la necessità di un incontro, come già formalmente richiesto nella giornata di ieri, per discutere approfonditamente di tutti questi temi, nella convinzione che nell’affrontare l’emergenza non si possa però depotenziare il complesso dei servizi sanitari funzionanti, con il rischio di risentirne negativamente anche una volta (speriamo presto) superata questa fase di emergenza nazionale."
La firma è quella dei sindaci della Zona 7 quindi Filippo Stirati e Massimiliano Presciutti per Gubbio e Gualdo Tadino, Monia Ferracchiato per Fossato di Vico, Giampiero Fugnanesi per Sigillo, Fabio Vergari per Scheggia e Pascelupo, Andrea Capponi per Costacciaro
Gubbio/Gualdo Tadino
11/03/2020 14:49
Redazione