Malasanità: 6 ore per una gastroscopia notturna, girando tra Gubbio e Perugia

Sei ore per una gastroscopia. Il tutto in piena notte. Per di più girando tre ospedali tra Gubbio e Perugia. E’ l’odissea sanitaria che è toccata giovedì notte ad un giovane, vittima di un banale episodio, che poteva però trasformarsi in tragedia. Una brutta esperienza prima, tanta rabbia poi, affidataad una lettera inviata alla nostra redazione per testimoniare come una serata tranquilla d’estate si possa trasformare in un’estenuante rincorsa dai destini incerti. L’uomo, poco più che trentenne, residente a Gubbio, ha avuto un malessere durante la cena: non è riuscito a deglutire in maniera corretta un pezzo di carne, il bolo formatosi è rimasto incarcinato nella porzione sopra il cardias (valvola che collega l’esofago allo stomaco) con conseguente blocco totale della deglutizione (compresa la saliva) con segni di soffocamento. Il giovane è stato accompagnato all’ospedale di Gubbio e dopo accertamenti della diagnosi i sanitari hanno suggerito di recarsi all’ospedale in quanto a Gubbio – questa la motivazione addotta - non è previsto in certi orari un medico che effettui una gastroscopia né nell’occasione era reperibile un medico che potesse fornire una diagnosi certa. All’Ospedale di Monteluce è giunto intorno alle 23,00 ma anche in questo caso nessuna visita e nessuna diagnosi perché il nosocomio è in fase di smantellamento e non ha le apparecchiature per un intervento di gastroscopia. Ultima tappa il Silvestrini dove al ritardo si è aggiunta la beffa: il paziente è stato costretto a restare quasi un’ora e mezzo su un lettino perchè i “ferri del mestiere” erano in una stanza chiusa ed il personale non aveva la chiave in quanto era in possesso di “una delle operatrici che si occupano delle pulizie”. “Vi assicuro – dice nella lettera lo sventurato protagonista della vicenda - che mi aspettavo da un momento all’altro un amico con il cartello…”Benvenuto, sei su scherzi a parte !!!”. L’atmosfera surreale di attesa è stata rotta dall’arrivo di un fabbro che ha provveduto ad abbattere la porta. “Finalmente intorno alle ore 02,00 – racconta il malcapitato - abbiamo risolto tutto e siamo ripartiti da Perugia, arrivo a Gubbio intorno le 03,00…..6 ore per una gastroscopia….c’è di peggio", conclude ironicamente la lettera. Una storia quasi tragicomica, se non altro perché ha avuto un lieto fine. Anche se, comunque sia andata, meriterebbe un’opportuna riflessione.