Marini: "La recessione nasce dalle regole asfittiche del Patto di Stabilità"

"Se ci fossero state regole del Patto di Stabilita' per cui i Comuni e le Regioni che hanno i conti in ordine avessero potuto effettuare pagamenti piu' flessibili, non saremmo finiti in questa spirale perversa e recessiva che ha danneggiato le imprese e ha costretto alla cassa integrazione i lavoratori di molte aziende fornitrici delle Pubbliche Amministrazioni, perche' lo Stato ha scaricato sugli enti locali, territoriali, Regioni e Comuni, il rispetto delle regole del Patto di Stabilita' nei confronti dell'Europa". Lo ha detto Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, in collegamento con gli studi di Agora' su Rai Tre da Nocera Umbra (PG), dall'azienda Merloni, fallita 5 anni fa. "E' un po' come se avessimo fatto pagare soprattutto ai Comuni, alle Province e alle Regioni i saldi di bilancio nei confronti dell'Europa. L'Umbria complessivamente ha 12mila cassintegrati. Una parte consistente - conclude l'esponente Pd - sono quelli dell'Appennino, perche' accanto alla Merloni ci sono tante piccole e medie aziende".