Mario Bravi su la Merloni: "salvaguardare occupazione, territorio e stabilimento"

Le priorità? Salvaguardare l’impianto di Gaifana, anello debole rispetto alla sede centrale di Fabriano, ripresa dell’attività produttiva, un contratto di progetto per altri interventi imprenditoriali, deindustrializzazione ma salvaguardando i livelli occupazionali ed evitando speculazioni sul territorio e sullo stabilimento stesso. Questo ribadiscono dalla Cgil per la Merloni. L’attenzione è tutta puntata sul lavoro dei commissari straordinari e sul piano industriale, atteso per febbraio, tra ansie, aspettative ed indiscrezioni che non rassicurano. Le nubi all’orizzonte non mancano: i commissari potrebbero infatti provare a lanciare sul mercato l’azienda. Quale il problema? Qualora l’eventuale acquirente fosse interessato più allo stabilimento che alla manodopera. Bravi dice “Abbiamo già chiesto chiaramente a Regione e comune di Nocera Umbra che la sinergia dovrà essere massima: contrari alla speculazioni sull’area e sullo stabilimento. Si dovrà aprire a chi investendo sullo stabilimento garantirà l’occupazione alle persone che già lavorano nell’impianto”. Secondo il segretario provinciale della camera del lavoro si deve puntare a mantenere i livelli occupazionali per evitare l’impoverimento dell’intero territorio appenninico che rischia di vivere un altro terremoto dopo quello del 1997. “In questa crisi economica generale- dice- è molto difficile rimettere in piedi le aziende che chiudono” .