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Martedì di Pasqua: come da tradizione, a Preggio è stata festeggiata la Santa Spina

Come da tradizione il martedì successivo alla Santa Pasqua il borgo di Preggio è tornato a venerare la Santa Spina in un sentito connubio di devozione religiosa, condivisione e affetto per l’antico abitato.

Come da tradizione il martedì successivo alla Santa Pasqua il borgo di Preggio è tornato a venerare la Santa Spina in un sentito connubio di devozione religiosa, condivisione e affetto per l’antico abitato. Il paese si è vestito a festa con drappi di velluto porporino e oro alle finestre, i rintocchi delle campane hanno risuonato nelle valli e tanti sono stati i preggesi residenti e quelli che sono voluti tornare nel luogo natio per partecipare alla solenne celebrazione, la più sentita per l’antico borgo. La spina lignea, gelosamente custodita dal parroco e dalla Confraternita dei Priori, sarebbe stata prelevata dalla corona che cinse il capo di Cristo e portata a Preggio da un frate francescano proveniente dal convento di San Feliciano. Studi storici collocano la presenza della Spina a Preggio in un periodo indefinito tra il 1223 e il 1380, certamente dopo l’edificazione dell’attuale chiesa della Santissima Trinità ove è rimasta custodita per secoli. Secondo le cronache popolari il religioso - transitando nei pressi di Preggio - si sarebbe fermato a pregare nella chiesa francescana di recente edificazione, ma mentre stava per uscire “si trovò la vista siffattamente oscurata come fosse divenuto cieco, poi sentendosi ispirato a posare sopra l’altare la Sacra Spina, riacquistò completamente la vista, e da ciò intese essere volere del Cielo che un tale dono fosse affidato a questo popolo”. Ecco dunque che Preggio custodisce gelosamente la sua preziosa reliquia in una elaborata teca cesellata in oro e argento munita di ben otto serrature. Sette chiavi sono affidate in custodia a sette famiglie benemerite del posto per un tempo definito, mentre l’ottava rimane al parroco. La Santa Messa è stata celebrata da Don Pitaqi Engjell, Padre Filippo Tandi, Padre Francesco Minz. In rappresentanza dell'Amministrazione Comunale umbertidese, il presidente del consiglio comunale, Giovanna Monni, insieme alla Polizia Locale di Umbertide con il gonfalone del Comune. “È stata una giornata molto importante per tutti noi, oltre al sentimento religioso si è colto tra i presenti la tenace volontà di far rivivere Preggio. I preggesi sono impegnati in questa direzione e hanno voluto e saputo ricostituire la Pro Loco con tante iniziative in serbo per il futuro. L’Amministrazione è decisa a fare la sua parte per sostenere Preggio e ogni progetto volto a preservare l’incanto dello storico borgo e la sua socialità.” Alla fine del rito religioso la Confraternita della Santa Spina, le autorità civili e religiose e tantissimi preggesi hanno portato la Santa Spina in processione per le vie paesane, dalla Rocca alla Madonna del Sodo, per poi far ritorno nella chiesa della Santissima Trinità dove prima di essere ricollocata nel tabernacolo la reliquia è stata oggetto di profonda venerazione. La giornata si è conclusa con un momento di festa per grandi e piccini, tra dolci fatti in casa e uova di cioccolato ai vincitori della lotteria.

Città di Castello/Umbertide
24/04/2025 16:36
Redazione
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