"Occorre un impegno generale per la prevenzione. Una specie di patto nazionale". È uno dei passaggi chiave della giornata assisana del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che oggi è stato in visita alla Città del Poverello, simbolo anche del sisma del 97 di cui ricorre il ventennale. Celebrazioni che proseguiranno anche domani, 4 ottobre, con la ricorrenza di San Francesco ma che oggi si sono incentrate sull'anniversario di un terremoto costato la vita a 11 persone, 4 delle quali proprio sotto le navate della Basilica superiore di Assisi.
"Un patto - ha sottolineato il Capo dello Stato - che superando differenze politiche e contrapposizioni impegni l' intero Paese nella prevenzione che ridurrebbe di gran lunga rischi e pericoli di eventi naturali drammatici e consentirebbe di incanalare nella normalità della vita del nostro Paese quella solidarietà che emerge con tanta forza, passione ed efficacia in occasioni drammatiche".
Mattarella è giunto in mattinata ad Assisi ed è stato accolto al Sacro Convento dal custode, padre Mauro Gambetti, dal responsabile dell'ufficio stampa, padre Enzo Fortunato, che lo ha omaggiato di una copia speciale del periodico SanFrancesco patrono d'Italia, e dal Vescovo di Assisi Domenico Sorrentino.
Ha deposto una corona di fiori sulla mattonella collocata all'ingresso della Basilica dove morirono due tecnici della Soprintendenza e due religiosi per il crollo di parte delle volte. Con lui anche la Sovrintendente ai Beni culturali Marica Mercalli, che ha illustrato a Mattarella i restauri della volta, spiegando che allora si trattò di "un cantiere pilota",
Quindi dopo una visita alla tomba del Poverello, un secondo momento istituzionale è seguito in tarda mattinata al Lyrick di Assisi, con la presenza, tra gli altri, della presidente della Regione, Marini e del sindaco Proietti.
"Il mio primo pensiero è alle vittime del terremoto di vent'anni fa, alle sofferenze che crolli e distruzione hanno comportato in tante persone – ha detto Mattarella - Un grazie va a coloro che furono e sono impegnati nel soccorso, nell'aiuto, nel sostegno alle popolazioni colpite" ha proseguito, rivolgendosi alla Protezione civile, alla pubblica amministrazione e ai volontari, che nel 1997 come nel 2016 hanno fronteggiato l'emergenza del terremoto.
A sottolinea la bontà del lavoro svolto, allora come oggi, anche il sindaco di Assisi e la Governatrice dell'Umbria. "Nel 1997 Assisi fu colpita al cuore ma proprio in quei momenti in cui tutto sembrava crollare, fu determinante la solidarietà"ha detto Stefania Proietti intervenendo all' incontro con i volontari e il sistema di protezione civile al Lyrick. Per Proietti oggi "Assisi e le sue Basiliche ricostruite sono un esempio per il mondo". Dall'Umbria c'è "l'impegno ad un lavoro attento nella prevenzione dei rischi, per fare in modo che un giorno non ci sia più bisogno di ricostruire e che l'esposizione ai rischi naturali possa non tradursi piu' in vittime" ha aggiunto dalla sua, la presidente della Regione, Catiuscia Marini. "Cercheremo di essere all' altezza del compito complesso e difficile che ci attende". Entro l'anno, ha proseguito la Marini, sarà "completato il quadro delle abitazioni d'emergenza", mentre sta prendendo avvio la fase della ricostruzione. Infine al Presidente una delegazione di lavoratori della Perugina hanno fatto omaggio di una scatola di Baci ma per sottolineare lo stato di precarietà della vertenza che vede in bilico oltre 300 posti di lavoro da parte di Nestlè.

Assisi/Bastia
03/10/2017 16:08
Redazione