I membri della Fadoi Umbria e Marche, la Federazione che riunisce le Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, si sono dati appuntamento al centro Santo Spirito di Gubbio per oggi e domani in occasione del congresso interregionale dal titolo: "Argomenti di medicina interna". L'iniziativa è promossa dalla Fadoi in collaborazione, fra gli altri, con Pfizer Italia.
Fra i temi che verranno trattati nel corso dell'incontro, le malattie dell'apparato respiratorio, con particolare riferimento alla Bpco e alle polmoniti nosocomiali, quelle dell'apparato cardiovascolare, con particolare riferimento allo scompenso cardiaco, quelle dell'apparato digestivo, e poi, ancora, argomenti quali il dolore e le connesse terapie.
Numerosi i relatori che prenderanno parte all'incontro di studi. Ci saranno anche il presidente della Fadoi nazionale, Giovanni Mathieu, quello dell'Umbria, Pasquale Parise, e quello delle Marche, Francesco Cipollini.
La Fadoi umbra è nata nel 1995 a Perugia come Apoiu, Associazione dei Primari Internisti Ospedalieri e poi, dal dicembre 1999, è stata sostituita dall'Adoiu, l'Associazione Dirigenti Internisti Ospedalieri. Oltre ad incontri di aggiornamento periodici ha prodotto atti e documenti che hanno contribuito al miglioramento degli aspetti organizzativi e formativi delle medicine interne ospedaliere della regione.
"Oggi la medicina interna è molto importante - spiega il presidente umbro della Fadoi, dottor Pasquale Parise, primario medico presso l'Ospedale di Gubbio e Gualdo Tadino - Essa svolge la funzione nodale fra le cure primarie e le unità operative specialistiche e subspecialistiche. E' infatti chiamata a dare risposte assistenziali efficaci ad una grande varietà di problemi clinici presenti nel territorio e permette, con la sua peculiare funzione di filtro ed indirizzo, il più appropriato utilizzo delle funzioni specialistiche. E' per questo, che ai nostri medici è richiesta una sempre maggiore preparazione. L'internista, per il resto - conclude Parise - si conferma l'interlocutore più naturale del medico di famiglia, cui lo uniscono cultura e approccio metodologico al paziente. Sul palcoscenico della salute, sia in ambito ospedaliero che sul territorio, questa figura sta acquistando una valenza di notevole portata. E, tenendo conto del fatto che la sanità deve sempre più fare i conti con un paziente complesso e anziano, sarà sempre più così".
Gubbio/Gualdo Tadino
13/10/2006 10:27
Redazione