Ci saranno anche migliaia di imprese umbre oggi, in Piazza del Popolo a Roma, per partecipare alla grande manifestazione organizzata da Rete Imprese Italia "Senza impresa non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro", per chiedere una svolta decisiva nelle scelte di politica economica del Paese, tenendo conto delle difficoltà e delle esigenze del mondo dell'impresa diffusa, del terziario di mercato e dell’artigianato, che rappresenta il 94% del tessuto produttivo dell'Italia e ne è la forza trainante, visto che contribuisce per il 69% al fatturato nazionale e garantisce il 58,8% dell'occupazione del Paese.
“E' la nostra giornata, la giornata delle imprenditori ed imprenditrici, delle loro famiglie, dei loro dipendenti e collaboratori, che non vogliono arrendersi alla situazione drammatica che da anni li sta opprimendo, che vogliono rivendicare il proprio ruolo essenziale nell’economia nazionale ed umbra, il diritto ad avere un fisco equo, politiche di sviluppo e una prospettiva per il futuro”, dice Giorgio Mencaroni, presidente Confcommercio della provincia di Perugia.
“Questa giornata – e lo dico con orgoglio – è nostra in un modo un po’ speciale, perché noi in piazza siamo scesi oltre un anno fa. E già nel 2012 avevamo raccolto e consegnato alla Confcommercio nazionale oltre 10 mila firme, come avevamo promesso ai nostri imprenditori, per dire basta! Proprio da noi, quindi, è partita la sollecitazione alla Confcommercio nazionale per una azione forte, clamorosa, per dare una segno di discontinuità che mostrasse all’Italia intera, e soprattutto alle istituzioni, il malessere delle piccole e medie imprese, ma anche la loro capacità di proposta, il loro peso, la loro forza”.
Quella odierna sarà una manifestazione di protesta, ma anche di proposta, perché le imprese, in attesa da troppo tempo di una ripresa che sembra non arrivare mai, chiedono azioni concrete e rapide e non più progetti astratti per la soluzione di problemi ormai indifferibili. Nella consapevolezza che dal futuro di questo sistema, dell’impresa diffusa, del terziario di mercato e dell’artigianato, dipende il futuro del paese.
"Girando tra le imprese abbiamo trovato e troviamo tanto scoramento, e lo comprendiamo benissimo”, aggiunge il presidente Mencaroni. Ma solo se saremo uniti, compatti, e pronti a lottare in prima persona potremo cambiare le cose, a livello nazionale come locale. Andiamo a manifestare con un Governo appena caduto e uno che sta per debuttare: bene, è il momento giusto per suonare la sveglia, per mostrare a tutti che non faremo più sconti né tollereremo dilazioni o incertezze. Per cambiare le cose ci vuole tempo, e non si ottiene sempre tutto quello che si vorrebbe: ma se non ci si prova mai si è sconfitti in partenza”.
Servono interventi per la crescita, cambiando l’approccio che ha guidato finora le scelte di politica economica. Basta con l’austerità, vanno rilanciati consumi e investimenti.
Rete Imprese Italia ha condensato decine di proposte molto concrete in un lungo documento che sarà presentato domani e che vertono intorno ad alcuni snodi centrali:
- Riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità
- Fare la riforma fiscale: dall’oppressione allo sviluppo
- Far ripartire le imprese e uscire dall’emergenza occupazionale
- Fare la riforma fiscale: dall’oppressione allo sviluppo
- Dare credito alle imprese
- Proseguire nell’azione di semplificazione
- Tornare alla legalità
- Portare a competere più imprese sui mercati internazionali
- Innovare il sistema dei trasporti e della logistica
- Ridurre i costi energetici per le Pmi
- Superare il SISTRI.
Perugia
18/02/2014 08:15
Redazione