Migliaia di persone ai funerali del carabiniere ucciso

Lacrime e onore per il maresciallo capo Andrea Angelucci, 36 anni, travolto e ucciso giovedì sera ad un posto di blocco. Era gremita, oggi pomeriggio, la chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello, dove sono svolti i solenni funerali. La bara, avvolta dalla bandiera tricolore e scortata dai colleghi del giovane carabiniere, è arrivata alle 15.30 in punto. Ad accoglierla, rompendo un silenzio assordante, un applauso scrosciante. Gli onori militari e poi l’ingresso in chiesa. Dietro la bara sollevata da tanti carabinieri commossi, affranti dal dolore c’erano i familiari di Andrea Angelucci. La madre, il padre, il fratello, la compagna con cui da tempo conviveva. Tra le navate dell’antica cattedrale spellana, decine di militari. Tutte le forze armate dello stato. Colleghi, amici e parenti di Andrea. Tante le autorità presenti, tra cui la presidente della Regione Umbria Maria Rita Lorenzetti e il comandante generale dell’Arma Leonardo Gallitelli. Ma anche il Prefetto e il Questore di Perugia, i sindaci di Spello e di Foligno. Ad officiare la solenne liturgia il vescovo di Foligno monsignor Gualtiero Sigismondi. “Questo delitto – ha detto il presule durante l’omelia – ha spezzato una giovane vita, ha annientato un’intera famiglia, ha sconvolto una comunità pacifica e laboriosa e ha mutilato l’Arma dei Carabinieri di un uomo fedele”. “Solo la fede – ha detto il vescovo rivolgendosi a aprenti e amici – ha il potere di tergere il dolore per questa assurda morte”. Fuori dalla chiesa migliaia di persone: amici, conoscenti, semplici cittadini che hanno testimoniato il dolore di un’intera comunità per una perdita così assurda. Prima della benedizione della salma, in onore del maresciallo capo Andrea Angelucci, è stata letta la preghiera del carabiniere ed è stato suonato il silenzio. Il suono delle campane e poi un lungo e commosso applauso. “Addio maresciallo – ha sussurrato qualche collega – onore e lacrime per il tuo sacrificio”.