L'istituto di ricerche farmacologiche di Milano “Mario Negri”, in collaborazione con il “Dipartimento per le politiche antidroga” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha condotto uno studio che ha monitorato 17 città italiane, tra cui Perugia e Terni, analizzandone le acque reflue. I risultati sono decisamente allarmanti. Se negli ultimi due anni nel nostro Paese è calato complessivamente il consumo di eroina, cocaina e metamfetamina e l'uso di cannabis è rimasto più o meno stabile, è aumentato il consumo di sostanze micidiali come ecstasy e ketamina.
"La nostra regione ancora una volta detiene il primato per quanto riguarda il consumo di eroina. In particolare la città di Perugia, secondo quanto emerge dalle analisi dei metaboliti degli stupefacenti nelle acque, risulta capofila con ben cinque dosi giornaliere ogni mille abitanti, seguita tra le altre, da Terni, con tre dosi giornaliere ogni mille abitanti. Anche per ciò che riguarda il consumo di cocaina, con cinque dosi al giorno per mille abitanti, Perugia insieme a Milano, Torino e Firenze, si trova al secondo posto dopo città come Roma e Napoli.
Perugia quindi non si trova sul podio per la storia, la cultura, la prestigiosa università, che dovrebbero rappresentarla, ma è nei primi posti per l'ennesima volta nelle speciali classifiche del consumo di droga. Le morti per overdose, lo spaccio e il giro incalcolabile di denaro e di malavita che ne consegue, continuano in maniera indecente e inaccettabile ad essere il marchio che contraddistingue Perugia.
Il problema principale non deve però essere quello di riqualificare in maniera, per così dire, formale, l'immagine di Perugia agli occhi del Paese. La città deve essere riqualificata in concreto, prima di tutto agli occhi dei perugini. Questa ennesima doccia scozzese non deve indurre alla solita indignata recriminazione del momento, ma all'applicazione responsabile di azioni e iniziative da parte di tutte le istituzioni, volte ad adottare un deciso contrasto al dilagante fenomeno della droga.
La Commissione d'inchiesta su tossicodipendenze, mortalità per overdose e fenomeni correlati del Consiglio Regionale non può rimanere indifferente di fronte all'ennesimo campanello d'allarme lanciato questa volta dall'Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, prendendo atto di una condizione che necessita di iniziative non più procrastinabili.
In tempi decisamente celeri devono essere messi in campo strumenti concreti ed efficaci; la stessa Commissione dovrà a breve esaminare la mia iniziativa di introdurre i test antidroga nelle scuole. Auspico che prima dell'inizio dell'anno scolastico questa proposta possa essere valutata in maniera seria e obiettiva lasciando da parte, se possibile, falsi moralismi e sterili prese di posizione, agendo per il bene della comunità che mai come ora ha bisogno di provvedimenti concreti e non di chiacchiere infruttuose.
26/07/2012 16:06
Redazione