Morte di Dario Fo, la governatrice Marini: "Conosceva l'Umbria nella sua intima identità"

Nelle campagne di Santa Cristina, dove il figlio Jacopo porta avanti da tanti anni il progetto Libera Università di Alcatraz, il premio Nobel per la letteratura Dario Fo veniva spesso, anche per tenere corsi di recitazione e drammaturgia. A Gubbio era atteso persino lo scorso 3 settembre, per un dialogo ‘Sull’esistenza di Dio’, con il segretario della Cei monsignor Nunzio Galantino nell'ambito delle iniziative per il Sentiero Assisi-Gubbio. Quell'incontro fu annullato per problemi di salute, ma Dario Fo – l'eterno giullare - è stato attivo fino all'ultimo, solo il 20 settembre aveva presentato il suo ultimo libro, Darwin. A Gubbio, e sugli schermi della nostra emittente, però c'è stato nel 2007, in occasione di "Life in Gubbio". In quell'occasione aveva a che fare con Giotto, mentre sempre sugli schermi di Trg, nel ciclo de L'Attesa, è andata in onda anche la una interpretazione del 1987, in chiave eugubina, dedicata a San Francesco e il lupo. Aveva 90 anni e 19 anni fa fu insignito del premio Nobel per la Letteratura. Nel 2013 la perdita della compagna di vita e di arte, Franca Rame. Il figlio Iacopo era a Milano da qualche giorno per stare accanto al padre. "Conosceva l'Umbria nella sua intima identita', nella sua immensa spiritualita', nello splendore dell'architettura medioevale. E l'ha amata come fosse la sua terra, ha sottolineato la presidente della regione Marini "Una voce critica – la definisce il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti - che e' stata da stimolo per l'attenzione verso gli ultimi e le periferie della storia"