Un prato armato. Così ama chiamare l'architetto Nello Teodori gli 11.280 offendicula posti da oggi a protezione del muretto di Piazza Grande a Gubbio, un tappeto formato da 24 lastre di acciaio ciascuna della quali presenta 470 elementi cilindrici, terminanti in coni, che nascono con l'intento di essere dissuasori. La necessità di mettere in sicurezza il muretto si era avvertita in modo più stringente dal 2014 in poi con un dibattito cittadino che vedeva diverse posizioni, chi non riteneva necesessario alcun intervento, chi proponeva l'apposizione di reti e infine il Comitato per i beni culturali di Gubbio che alla fase di protesta contro le reti, fece seguire una fase di proposta con il progetto di questi offendicula, redatto e donato alla città dal'architetto Nello Teodori .
La necessità di accelerare sulla messa in sicurezza di Piazza Grande in vista della Festa dei Ceri, come chiesto dalla Prefettura, e certi comportamenti sconsiderati di utenti e visitatori della piazza che sempre più frequentemente violavano l'ordinanza di non salire sopra il muretto, hanno convinto l'amministrazione comunale con il sindaco Filippo Stirati a scegliere il progetto del Comitato con un investimento per la sua realizzazione di 30 mila euro. Il progetto ha alle sue spalle due presupposti chiave: uno è quello di rispettare quanto più possibile il complesso urbanistico della Piazza:
"In contesti come questo, le cose più importanti e significative – ha affermato in conferenza stampa l'architetto Teodori – le si fa legandosi le mani". La seconda esigenza era quella di rispettare anche il rapporto che il muretto instaura con il paesaggio , quinta architettonica naturalistica di Piazza Grande. Da qui la scelta di lastre minimamente impattanti e che però , una volta installate, assolvessero non solo alla funzione di dispositivo di sicurezza, ma di opera d'arte essa stesse .
"Potrebbero essere queste lastre - ha detto il sindaco Stirati - una delle opere prodotte per la Biennale di Gubbio". La fase di montaggio stamani, curata dalla ditta che ha realizzato il tutto, la Vigami di Gubbio, ha anche riservato una sorpresa che in fase progettuale non era stata intuita, ma che è stata una piacevole scoperta : ciascun degli offendicula, sotto l'effetto del sole, si comporta come una piccola meridiana proiettando la sua ombra e con essa misurando lo scorrere delle ore.
Gubbio/Gualdo Tadino
07/05/2018 12:51
Redazione