Palio dei Quartieri numero 20, parte seconda: dopo i cortei storici, la sfida si fa più intensa e coinvolgente anche per il pubblico e si sposta a teatro, trasformando la città in un teatro vivente con rappresentazione e animazioni teatrali itineranti. Stasera a partire dalle ore 21 l'Ottocento di Porta Santa Croce sarà protagonista della parte rossoverde del centro storico e il giorno successivo toccherà a San Martino. L’animazione teatrale itinerante si dispiegherà lungo un circuito costituito da otto tappe, le più significative della storia nocerina secondo l’interpretazione di Porta Santa Croce, rievocando lo stesso periodo messo in scena durante il corteo storico, dal 1820 al 1920. In particolare, si parte con la rievocazione storica di Cimicchia, il noto brigante che viveva tra Nocera Umbra e Gualdo Tadino nell’800, sino ad arrivare ad alcuni episodi della prima guerra mondiale. Valorizzare le piazze e i vicoli che attraversano il centro storico, questo l’obiettivo dei coraggiosi e speranzosi contradaioli di Porta Santa Croce, che hanno scelto come location della sfida teatrale le vie del proprio quartiere (la parte sinistra di corso Vittorio Emanuele). Inoltre, nel corso della serata sarà possibile degustare cibi e bevande dei diversi periodi storici messi in scena nelle otto tappe ottocentesche: da non perdere un assaggio del rosolio, un liquore tipico del periodo a cavallo fra fine Ottocento e inizio Novecento, a bassa gradazione alcolica ed elevato contenuto di zucchero. Invece, in via le Mura l’Osteria di Porta Santa Croce, fedele alla tradizione locale, riproporrà i cosiddetti piatti della memoria preparati secondo il calendario delle feste e del vivere quotidiano. Menu semplici e genuini con pasta fatta e spianata a mano (tagliatelle, tagliolini), polenta, gnocchi, sughi preparati con le carni degli animali da cortile (oche, anatre, conigli, piccioni da cortile, frattaglie) o con funghi, asparagi o gamberi di fiume. Tra le specialità di Porta Santa Croce, oltre alle famose ciacette in versione salata e dolce, troveremo in tipico antipasto ottocentesco con fiori di zucca fritti nello strutto, biscio (UN TORTINO? a base di ricotta ed erbette selvatiche), pecorino, salumi, bruschette, insalata di farro e frittata con tartufi e tante verdure che si coltivavano negli orti e nelle canapine: insalate, pomodori, zucchine, patate. E inoltre la cicoria con la tradizionale crescia o insieme a braciole e salsicce, i fagioli con le cotiche, la trippa e, immancabili nel menu, anche le zuppe di ceci, fagioli e fave. Come dessert dolci semplici legati alle stagioni e alle festività, per lo più secchi, da gustare con vino rosso e dolce, con il vin santo o con il liquore della casa. Nel centro storico, in corso Vittorio Emanuele, l’Osteria del Brigante gestita dai ragazzi del quartiere offrirà del buon vino e stuzzichini a base di salumi, pecorino, aringhe e baccalà. Atmosfera ottocentesca e qualche incursione musicale vivacizzeranno le serate.
06/08/2009 09:29
Redazione