Omicidio Gega, tutto da rifare

Fu soprannominato l’omicidio di Natale, quello che sconvolse il 25 dicembre 2002 un‘intera comunità, quella gualdese, poco adusa ai delitti, ma che di lì a poco tempo, il 15 gennaio 2003, ne avrebbe conosciuto un altro ancora, vittima questa volta il gualdese Dino Fimati. Protagonisti indiscussi di entrambi gli omicidi, i clan di albanesi da tempo insediatisi sul territorio. Ora, ad oltre tre anni dal primo efferato delitto, gli assassini condannati dalla corte d’assise di appello potrebbero tornare ancora una volta sul banco degli imputati per vedersi ridotta la pena. La Corte di cassazione ha infatti annullato la condanna perché ha ritenuto valida la tesi della difesa che sosteneva non essere state considerate le attenuanti del caso, ovvero la non premeditazione del delitto. Secondo la ricostruzione dei fatti svolta all’epoca, l’agguato nei confronti di Alfred Gega, messo in piedi da Elvis Ndoja, dai fratelli Zef e Gjon Prendi, dai cugini Albert, Alexander e Xhevalin Prenga e da Clarent Cokai, uno degli ultimi che venne catturato nel modenese, avrebbe avuto come unica finalità quella di spaventare Gega, ritenuto un boss locale della comunità albanese. Calci e pugni inizialmente, ma poi la lite degenerò e sull’uomo furono inflitte sette coltellate. La ricostruzione ritenne autore materiale del delitto Elvis Ndoja – tuttora latitante – motivo per cui fu condannato a 23 anni di reclusione, mentre per la restante banda la Corte d’appello decise una pena di 19 anni e tre mesi. Ora la decisione della Corte di Cassazione rimette tutto in gioco: si attende solo di conoscere la data della nuova udienza