Voleva portarla via con sé, fuori Italia, forse sposarla , lui muratore romeno di 27 anni , Daniel Bardu in virtù di quell’amore costruito negli anni . Lei, Ofelia Bontoiu, romena di 27 anni come lui , forse aveva altri progetti, forse non voleva riallacciare i rapporti con quel ragazzo con il quale aveva discusso più di una volta e che le era costata tanta sofferenza , a tal punto da farle scrivere sul profilo Facebook :“Non è mai troppo tardi per tornare indietro” .
E’ così che nel primo pomeriggio dell’8 marzo, il giorno dedicato alla donna, Daniel ed Ofelia trovano un epilogo drammatico alla loro storia : seppur la dinamica del fatto sia ancora al vaglio degli inquirenti, l’ipotesi è che in un ‘ultima violenta lite lui abbia afferrato un coltello e le abbia tagliato la gola , per poi incidersi le vene e tentare il suicidio . Ofelia muore in un lago di sangue , Daniel finisce all’ospedale di Branca in gravi condizioni, ma non in pericolo di vita.
Il dramma si consuma in via Perugia a Gualdo Tadino, nelle prime ore del pomeriggio dell’8 marzo.
La ricostruzione dei fatti , in una prima ipotesi , sarebbe questa .
Daniel è giunto da pochi giorni in città, vive e lavora come muratore all’estero , in Inghilterra, da dove è partito per incontrare Ofelia , la sua fidanzata che vive a Gualdo Tadino con la madre e il fratello e che si guadagna da vivere facendo la badante a casa di una signora novantenne ( sembra che da qualche giorno, tuttavia, avesse lasciato quel lavoro dove era in prova ) .
Da un po’ di tempo il loro rapporto si è logorato per via di quelle liti che fanno definire ai familiari di lei “burrascosa” la loro relazione sentimentale . Lo si intuisce anche dai commenti che Ofelia lascia su Facebook.
Non si sa che cosa si siano detti i due fidanzati nell’appartamento di via Perugia dove Daniel ha affittato per qualche giorno un piccolo monolocale , né è ancora chiara la dinamica dei fatti: l’ipotesi , che dovrà essere confermata dagli inquirenti, è che l’uomo, in un eccesso di rabbia, abbia impugnato un coltello e con quello abbia tagliato la gola della donna ; poi, accecato dalla follia o forse in preda al panico per quanto commesso, abbia fotografato ( ma l’indiscrezione attende conferma dalle autorità ) il corpo esanime di Ofelia con il proprio telefonino ed inviato la foto alla sorella di lui in Romania .
Da lì sarebbe scattato l’allarme con una telefonata ai familiari della ragazza , al fratello in particolare, che con la madre si precipita sul posto quando ormai è troppo tardi .
Ofelia è morta e Daniel, preso atto della gravità del gesto, si è già reciso i polsi con un coltello nel tentativo di togliersi la vita . L’arrivo del 118 , la corsa all’ospedale di Branca, un intervento prima al collo, poi ai polsi , gli salvano la vita, ma resta piantonato dai Carabinieri del comando di Gubbio presso il reparto di rianimazione .
Già dalle 18 del pomeriggio di sabato sul posto è giunto il magistrato , la dottoressa Avila che coordina le indagini, mentre il tenente dei Carabinieri di Gubbio Piergiuseppe Zago mantiene il più stretto riserbo sui dettagli dell’accaduto . “ Non ho nulla da dire “ risponde alla folla di cronisti che dal pomeriggio e fino a notte sono sotto le finestre illuminate dell’affittacamere di via Perugia. Lungo ed accurato il lavoro della scientifica e quello dei medici legali giunti sul posto poco dopo le 19.
Sconcerto a Gualdo per un fatto accaduto a pochi passi dalla caserma dei Carabinieri e che ancora una volta vede protagonisti dei cittadini stranieri . “ Un comunità quella romena che oggi mi sembra integrata –commenta al telefono con i giornalisti il commissario prefettizio Salvatore Grillo – Vedremo cosa emergerà dalle indagini, ma credo che il fatto vada considerato come gesto della follia e dunque per questo circoscritto alla vicenda dei singoli e non generalizzato”.
Gubbio/Gualdo Tadino
09/03/2014 09:15
Redazione