Omicidio di Sigillo, confermati i 18 anni a Pierini

Nessuno sconto di pena. La Corte di Appello di Perugia ha infatti confermato la condanna a 18 anni di reclusione per Giovanni Pierini, il 32enne accusato di aver ucciso un albanese e ferito alla spalla un rumeno nel luglio del 2007 nelle campagne di Sigillo. Accolta in pieno dunque, da parte del presidente della Corte di Appello Borsini, la sentenza emessa dal giudice per le indagini preliminari Massimo Ricciarelli nei confronti dell’operaio sigillano; a questo punto si attendono le motivazioni della stessa sentenza, da depositare entro 90 giorni, dopodiché l’avvocato difensore di Pierini, Ubaldo Minelli, deciderà (in un tempo limite di 45 giorni) di fare ricorso o meno in Cassazione. L’avvocato Minelli ha d’altronde sempre spiegato con il forte stress e la pressione insopportabile dovuta ai continui ricatti e alle costanti minacce dei due stranieri (a cui doveva somme di denaro legate alla sua dipendenza da cocaina), la causa per la quale Giovanni Pierini, reo confesso già nel primo interrogatorio sostenuto davanti al Gip Nicla Restivo, sparò due colpi di fucile nelle campagne di Sigillo. Provocazioni insostenibili, quelle dei due stranieri al Pierini, che – sempre secondo l’avvocato Minelli – rappresenterebbero attenuanti da riconoscere e che dovrebbero portare ad uno sconto di pena. Intanto in attesa della prossima sentenza della Cassazione l’imputato, sposato e padre di una bambina da più di un anno, ha l’obbligo di dimora a Sigillo e l’autorizzazione a lavorare presso lo stabilimento della “Faber” ad Osteria del Gatto. Azienda che ha sempre riconosciuto a Pierini la sua integrità di lavoratore, tanto da non averlo di fatto mai licenziato, ma solo sospeso, e soprattutto di averlo definito, nell’istanza presentata al gup dall’avvocato Minelli in occasione della richiesta di revoca degli arresti domiciliari, “un gran lavoratore e una persona degna di fiducia”.