Operazione "Quarto Passo": "Non siamo a Roma", ma il blitz con 61 arresti e' senza precedenti

Le radici erano state messe da tempo ma l'operazione "Quarto passo" ha dato una robusta "sforbiciata" alla vera e propria holding criminale calabrese che aveva trovato anche in Umbria terreno fertile. E' quanto emerso dalla conferenza stampa di questa mattina a Perugia al Comando regionale dei Carabinieri dopo il blitz notturno che ha portato all'esecuzione di 61 ordinanze di custodia cautelare in tutta Italia, tra cui anche in provincia di Perugia. Contaminati anche «i settori più avanzati dell’imprenditorialità» come quello del fotovoltaico ad esempio. Infiltrazioni che sono state bloccate «in modo tempestivo» e che nel corso degli anni non hanno portato a conseguenze come quelle emerse negli ultimi tempi a Roma. Con cui per altro l’operazione ‘Quarto Passo’ «non c’entra niente – ha sottolineato il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti (nella foto) durante la conferenza stampa. "Non ci sono collusioni con le pubbliche amministrazioni, per fortuna, ma c’era il rischio che ci fossero in futuro se non si fosse intervenuti in tempo perché questo gruppo criminale puntava anche a settori dell’economia e dell’imprenditorialità molto avanzati come la green economy, del fotovoltaico che questo presuppone rapporti con le pubbliche amministrazioni. Questo è un territorio socio-economico ancora sostanzialmente sano». Un appello a cittadinanza e istituzioni a mantenere «attenzione, massima attenzione» verso fenomeni che richiamano alla criminalità, è stato lanciato dal pm Antonella Duchini che ha condotto le indagini. «Vivendo in un territorio vergine – ha aggiunto – quando vi accade una cosa del genere l’unica cosa è di andare a denunciare, è inutile subire malversazioni e minacce per 5-6 anni».