Ospedale sempre più all'avanguardia

Hanno un valore complessivo che supera i 500mila euro le attrezzature mediche che la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha donato all'ospedale di Branca. Ieri la cerimonia di consegna alla presenza, tra gli altri, del direttore generale dell'Asl 1 Andrea Casciari, del direttore sanitario Silvio Pasqui, del direttore di presidio Teresa Tedesco, dei primari di Medicina e Chirurgia Pasquale Parise e Filippo Balloni, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia cavaliere Carlo Colaiacovo e di Giuliano Masciarri e Antonio Lanuti della Fondazione. Quella di ieri è la seconda di tre donazioni – la prima era avvenuta lo scorso anno – che rientrano in un programma triennale per un importo complessivo di un milione 700mila euro. "La Fondazione ha fatto molto per la sanità, problema prioritaro di questa regione – ha detto Colaiacovo – riteniamo che quello di Branca sia un ospedale che a poco a poco sta crescendo sia in qualità che in importanza". "Questa donazione costituisce un valore aggiunto notevole perchè ci consente di usufruire di apparecchiature che difficilmente l'azienda sanitaria potrebbe acquistare – ha aggiunto Casciari – il nostro scopo è quello di ridurre la mobilità passiva ed attirare sempre più pazienti dalle altre Asl e regioni". In particolare le nuove strumentazioni acquistate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e già entrate in funzione consentiranno di potenziare le prestazioni offerte dal dipartimento medico, nello specifico endoscopia digestiva ed emodinamica, e del dipartimento chirurgico. Il dipartimento medico è stato dotato di una colonna endoscopia con video processore digitale – che consentirà di condurre, se necessario, due sedute in contemporanea - e di strumenti endoscopici ed ecografici per il servizio di endoscopia (2 colonscopi, 3 gastroscopi, ecografo con sonda doppler e color, ecodoppler portatile) per un costo totale pari a 260mila euro. Grazie a questi apparecchi sarà possibile potenziare l'endoscopia per lo screening per il cancro del colon retto, ad oggi l'unico mezzo per ridurre la mortalità e l'incidenza della neoplasia. Si potranno invece effettuare interventi di chirurgia mini invasiva ginecologica grazie alla donazione di apparecchi per un costo di 230mila euro. Si tratta di tre colonne video laparoscopiche ad alta definizione con un sistema di videoregistrazione, un morcellatore e manipolatore per fibromi uterini, un sistema compatto portatile per l'intubazione video-assistita con sistema di registrazione foto, una telemetria coronaria e un contropulsatore aortico, utile per far fronte a complicanze cardiache nel post-operatorio.