Famiglie sempre più povere. Lo dicono i dati diffusi ieri dalla Caritas diocesana di Perugia – Città della Pieve che dal 2015 ha promosso la nascita dell’“Osservatorio diocesano della povertà e delle risorse”, secondo le indicazioni di Caritas italiana e della Cei. Frutto di questo “Osservatorio” è il “Primo Rapporto sulle Povertà”. I dati che emergono riguardano gli utenti che si sono recati nel biennio 2014-2015 presso il Centro di Ascolto Caritas di Perugia.
Questi dati dimostrano che il numero degli utenti è rimasto stabile tra il 2014 (987) e il 2015 (971), anche se rispetto al 2013 c'è stato un netto aumento, circa del 10%.
Il 64% degli utenti di questo servizio sono stranieri, in particolare marocchini, albanesi e nigeriani, e l'età media è compresa tra i 35-54 anni, definità età produttiva. Dal 2014 c'è stato un aumento di quasi 10 punti percentuali degli utenti coniugati e con una famiglia: si è passati dal 57,3 % al 67,1%.
Poco meno della metà degli utenti vive in una casa in affitto, il 3,3% ha una casa di proprietà e solo 2,9% vive in condizioni di povertà assolute.
Dato interessante, invece è quello che mostra la condizione professionale di chi richiede questo servizio: nel 2015 ben l' 8,6% degli utenti ha un occupazione mentre il 76% è disoccupato e sta cercando un lavoro. Prevale dunque in modo nettissimo lo stato di disoccupazione, molto più diffuso tra gli utenti stranieri che tra quelli italiani (81,4% contro 66,0%).
Tra le attività della Caritas, in risposta alle richieste degli utenti, spiccano le attività di “ascolto”, nel corso delle quali, dopo un colloquio con l’utente, e dopo aver individuato i suoi reali bisogni, sono prefigurati possibili interventi di sostegno.
Oltre il 90% degli interventi ha come oggetto sussidi di tipo economico (in gran parte dedicati al pagamento di bollette/tasse). Un importo marginale, è dedicata all’erogazione di beni e servizi materiali, attualmente compiuta dall’Emporio.
Le indicazioni fornite dal Rapporto confermano anche per la nostra diocesi la gravità della situazione sociale, che colpisce l’intero Paese.
Per fronteggiare povertà ed esclusione sociale, è necessaria la presenza di una comunità locale in cui i cittadini siano legati da un patto di partecipazione e cittadinanza attiva, tra loro e con un’amministrazione pubblica orientata ad un’effettiva azione sussidiaria, per dei servizi flessibili, personalizzati e integrati, con piena trasparenza della propria azione.
Perugia
09/06/2016 11:12
Redazione